martedì 31 dicembre 2013

ERIK LAMELA-1992-ARGENTINA


"Cosa mi è mancato nei miei due anni giallorossi? Sicuramente vincere qualcosa. Spero di farlo qui al Tottenham".

Nome: Erik
Cognome: Lamela
Data di nascita: 4 marzo 1992
Luogo di nascita: Buenos Aires

Il calcio a 5 è uno sport di tipo sia pericoloso che noioso…….
Non pochissimi appassionati di calcio e di sport più in generale hanno questa idea riguardo al calcetto.
Eppure tanti calciatori provengono da questo mondo.
Uno dei più noti è Erik Lamela, che infatti fino all’età di quattordici anni giocava nella squadra del quartiere su un campo di dimensioni più piccole del classico campo da calcio ad 11.
Ha fatto le giovanili nello storico club del Pedro Lozano, da ha vestito bambino anche le maglie del Crystale, del Santa Rita, dell’Estrella Maldonado, della Juventud Devoto, del Boulogne, del Savio 80 e del Punto de Encuentro.
Sin da piccolo si dice che abbia le qualità per vivere di calcio come professionista.
E’ cresciuto sui campi di periferia, mostrando subito un’altra stoffa rispetto ai suoi coetanei.
Ha trascorso l’infanzia a Villa Devoto, dove dopo l’esperienza di Napoli abitò pure Diego Armando Maradona.
All’età di dodici anni, durante il torneo giovanile “Arousa” in Galizia, aveva regalato spettacolo con i giovani del River Plate.
Aveva vinto la finale per 5-1 con il Valencia ed era stato eletto mi­glior giocatore della manifestazione.
Carles Rexach (ex giocatore ed allenatore del Barca, che portò Messi in Catalogna), dopo quella manifestazione, lo voleva al Barcellona.
L’offerta era di centomila euro all’anno per la famiglia ed una borsa di studio per lui e i due fratelli.
Il River scelse di bloccare la trattativa, intuendo che in futuro il suo talento avrebbe potuto fruttare cento volte tanto, come direbbe Gesù nella parabola dei talenti, che ben si può utilizzare in questi articoli, visto anche il titolo del blog.
Il debutto in campionato avviene il 13 giugno 2009 nella gara contro il Tigre.
Questo è uno dei periodi più felici degli ultimi anni del River, che sono stati parecchio bui.
In quella squadra giocava un certo Radamel Garcia Falcao (uno che solo contando il campionato negli ultimi quattro anni ha fatto 102 gol) che di certo non ha bisogno di nessuna presentazione.
Anche la stagione successiva colleziona un altro spezzone di gara.
Il 2010-11 è invece la stagione calcistica che gli permette di spiccare il volo.
Il primo gol in carriera è una vera e propria perla, un magnifico pallonetto che lascia di sasso la difesa del Colon di Santa Fè.
Gioca trentadue gare di campionato e mette a segno quattro realizzazioni, anche se la stagione si concluderà in modo a dir poco triste, con la retrocessione del club nella serie cadetta e grossi disordini causati dalle voraci e feroci proteste degli ultras, che costrinsero anche i giocatori a stare barricati negli spogliatoi, non prima di aver causato numerosi feriti dopo gli scontri con la polizia di servizio allo stadio quella sera.
Il Coco dimostra di aver buoni numeri, tanto che è lui uno dei primi acquisti della nuovo Roma americana di Thomas Di Benedetto.
La Roma investe parecchio in lui: poco meno di 20 milioni di euro tra costo del cartellino, bonus e tasse: per l'esattezza 12 milioni in due anni, più 2 di bonus (il primo dopo dieci presenze, il secondo dopo 20), oltre ai 2 milioni di commissioni agli agenti del giocatore e 3,6 milioni di tasse (25 per cento dell'importo) imposti dal regime fiscale argentino sui trasferimenti internazionali, per un conto totale di 19,6 milioni, non poco per un ragazzo che l’anno prima era un semisconosciuto al grande pubblico.
Dopo un inizio difficile dovuto ad alcuni fastidi fisici, ecco che alla prima presenza arriva il gol, al minuto numero sei di Roma-Palermo 1-0.
A fine anno quattro reti e sette assist, mentre è fondamentale nel passaggio del turno dei quarti di finale di Coppa Italia contro la Fiorentina, visto che mette a segno una doppietta contro i malcapitati viola.
Nel turno successivo si fa però espellere per un pugno rifilato in maniera stupida a Chiellini, con punteggio già a favore della Juventus, che usufruiva del vantaggio di giocare tra le mura amiche.
Un altro episodio che fa chiaccherare parecchio è una lite tra lui ed Osvaldo dopo la sconfitta di Udine, con l’italo-argentino che avrebbe schiaffeggiato il compagno rimproverandolo di troppi preziosismi durante la sconfitta contro gli uomini di Francesco Guidolin.
L’anno dopo c’è un nuovo corso, quello di Zeman.
Lamela pare faticare ad assimilare i metodi del boemo, eppure la sua stagione è a dir poco stupenda.
Il magic moment è quello che lo accompagna dalla settima alla dodicesima giornata: sette reti in sei partite, mica male insomma……
L’apice del rendimento è raggiunto in un posticipo domenicale di dicembre 2012 contro il Milan, nel quale tira matta la difesa del Milan realizzando due reti.
A fine anno la sconfitta nella finale di Coppa Italia rende la piazza assai insoddisfatta ed ormai all’esasperazione, dopo un’estate passata a sognare con Zeman ed il suo calcio champagne.
Il 28 agosto passa al Totthenam per la cifra di 30 milioni di euro più cinque di bonus.
La squadra va peggio degli altri anni, e il Coco non trova lo spazio in squadra che pensava di avere.
Più soddisfazioni in Europa League che in campionato, poiché in campo internazionale ha finora segnato un gol e confezionato tre assist.
Il suo obiettivo era però quello di avere spazio con continuità per giocare il Mondiale 2014 con l’Argentina.
A gennaio si parla con insistenza di un suo possibile ritorno in Italia, soprattutto sponda Inter.
Chissà che in quel caso il Brasile non possa essere più vicino…..

CARATTERISTICHE TECNICHE

Una delle prime volte che lo osservai in tv rimasi folgorato dal modo in cui le povere difese avversarie erano costrette a tentare di arginare le sue giocate ricche di classe e fantasia.
Dotato di un sinistro d’oro (ma anche col destro sa gestire discretamente la sfera), può giocare in tutti i ruoli dell’attacco.
Da giovane era più lontano dalla porta rispetto a quanto non lo sia ora, visto che in Italia o in Inghilterra è stato quasi sempre esterno d’attacco, mentre in Argentina, soprattutto da giovane, veniva impiegato come trequartista alla Kakà, anche a causa del fatto che col tempo ha imparato a giocare di più la palla, rendendo così necessario un cambio di posizione in campo.
Tende a partire da destra per poi accentrarsi, movimento tipico anche di Cristiano Ronaldo.
1,82 di altezza e 78 kg di peso, il buon fisico lo può aiutare in un calcio fisico come quello inglese.

NAZIONALE

La prima convocazione è con l’Under 20, per i Mondiali in Colombia.
L’Argentina si presenta con un discreto potenziale (Lamela,Cirigliano,Iturbe,Facundo Ferreyra).
Erik segna subito, nella gara del debutto contro il Messico (rete decisiva: 1-0).
L’Argentina supera il turno come prima nel girone F.
Agli ottavi c’è l’Egitto, che viene eliminato proprio dall’attuale attaccante del Totthenam, che realizza una doppietta su rigore, a cui risponderà in modo pleonastico Salah (che ha fatto fortuna al Basilea qualche anno dopo).
Ai quarti il Portogallo, con cui la battaglia finisce ai rigori: passano i lusiatani, che arriveranno fino alla finale, sconfitti con onore dal Brasile di Neymar ed Oscar.
Il Coco realizza il suo tiro dagli undici metri, ad ogni modo, chiudendo bene un ottimo mondiale.
Aveva esordito in nazionale maggiore già qualche mese prima, in un incontro contro il Paraguay, in cui il ct Sabella aveva scelto di convocare solo giocatori che militavano in Argentina.
Gioca anche un paio di gare di qualificazione al Mondiale, di cui una in cui era titolare contro l’Uruguay di Luis Suarez.
Ha giocato da titolare anche l’amichevole all’Olimpico di Roma organizzata lo scorso Ferragosto in onore di papa Francesco.

martedì 24 dicembre 2013

THIBAUT COURTOUIS-1992-BELGIO



Nome: Thibaut
Cognome: Courtouis
Luogo di nascita: Bree
Data di nascita: 11 maggio 1992

Se a ventun anni un ragazzo prende tre milioni netti di euro all’anno, questi sarà molto probabilmente un giocatore di calcio, mentre molti suoi coetanei saranno pressati da esami universitari, senza aver mai messo nulla da parte in fatto di guadagni.
Uno di questi pochi privilegiati e fortunati è Thibaut Cortouis, la cui squadra sta vivendo una stagione assolutamente eccezionale, sia in campo europeo, con l’Atletico che avrà sulla sua strada agli ottavi il Milan, che in Spagna (dove i colchoneros al momento condividono la vetta della classifica con il Parma).
In questo momento il calcio belga attraversa un periodo molto molto buono, vista anche la presenza di gente come lui,Kompany,Vermaelen,Lukaku,Hazard,De Bruyne e via elencando.
A sei anni, quando inizia la sua esperienza da calciatore in erba, non è un portiere ma gioca in un altro ruolo, seppur sempre difensivo, ovvero quello di terzino destro.
A sette anni è già in uno dei club più importanti del Belgio, il Genk, che proprio in quella stagione affrontò la sua prima avventura in campo internazionale, vale a dire la Coppa delle Coppe.
In occasione di un torneo, in mancanza del portiere, si offrì per sostituirlo.
Le sue prestazioni indussero i responsabili della squadra e lui stesso a scegliere di tentare di andare avanti come estremo difensore.
Fu così che a poco a poco arrivò a migliorare nel ruolo, fino a debuttare nella massima serie giovanissimo, a sedici anni, in una giornata che vedeva addirittura i primi cinque portieri davanti a lui nelle gerarchie indisponibili e quindi impossibilitati ad andare in campo.
L’attuale portiere dell’Atletico compie grandi parate, che salvano la sua compagine dalla sconfitta contro il Gent.
L’anno dopo lo vede meno sul piedistallo rispetto a quanto non lo fosse stato nei mesi precedenti, poiché non si registrano sue gare in prima squadra.
L’anno post mondiale, segna invece una chance clamorosa per lui, che riesce a cogliere al volo.
Franck Vercauteren (che da giocatore vinse anche una Coppa Uefa con l’Anderlecht), decide di dare fiducia a questo ragazzino sin dai preliminari di Europa League a luglio.
Da questo  momento in avanti, Courtouis manterrà la titolarità della porta, che difenderà per tutto l’arco della stagione, che si concluderà con la vittoria del campionato, nel segno delle grandi prestazioni del compagno kevin De Bruyne, esterno offensivo di grande qualità e velocità di esecuzione.
Alla fine della stagione avrà subito 47 gol in 44 gare, una media non da buttare per campionati in cui si segna molto, come appunto la Jupiler League, e con un minutaggio insperato fino a qualche mese prima (circa 4000 minuti tra coppe e campionato).
La lista delle squadre interessate alle sue prestazioni si fa lunghissima col passare del tempo: Manchester United, Tottenham, Newcastle, Benfica, Hoffenheim, Schalke 04, Atletico Madrid, Napoli e Chelsea.
La spunta proprio Abramovich, che lo porta sulle rive del Tamigi per circa 8 milioni di sterline (9,5 e più in milioni di euro).
Viene dato in prestito all’Atletico di Madrid, anche per aiutarlo ad abituarsi alla pressione di dover combattere per un posto da titolare con gente più esperta e già abituata al calcio iberico, come Asenjo e Joel.
Eppure per Simeone la sua qualità superiore va premiata.
Fiducia da subito al belga, che gioca sempre, che si parli di campionato o di Europa league, vinta poi in modo trionfale per 3-0 sull’Athletic Bilbao, con un Atletico che già in semifinale aveva avuto la meglio su un’altra spagnola, il Valencia.
Nel frattempo il Chelsea vince la Champions League, e Cech è fra i più decisivi nella vittoria, per cui il suo rientro a Stanford Bridge si fa attendere.
Gioca quindi un’altra grande stagione coi colchoneros, che nonostante un mercato non incredibile (oltre al rinnovo del suo prestito arrivano a parametro zero Emre e l’uruguagio Cristian Rodriguez) riescono a giungere terzi in campionato.
La stagione si era poi aperta in modo positivo, con uno schiacciante 1-4 ad agosto in Supercoppa Europea, con la partita già messa in ghiaccio dalla tripletta nel primo tempo di un Falcao in versione “Troppo forte per essere vero”.
L’Europa League non è un campo felice come l’anno prima (fuori ai sedicesimi per mano dei russi del Rubin), ma a maggio arriva una storica vittoria in Copa del Rey sui rivali del Real, che rimarrà per tantissimo tempo nella memoria di tifosi e partecipanti all’impresa.
L’inizio della stegione 13-14 è stato quasi da record, in 25 gare solo 15 gol subiti, un record invidiabile per un portiere che gioca in Spagna.
Da tempo ci sono voci che impazzano riguardo quello che sarà il suo futuro, probabilmente non più in prestito, visto che è il terzo anno che è parcheggiato al Vicente Calderon.
Si è scritto di voci che lo vorrebbero come nuovo Valdes al Barca, o addirittura di un Real Madrid che avrebbe individuato in lui le caratteristiche giuste per far parte del gruppo di Carlo Ancellotti.
Il blog si chiama Futuri Campioni, ma la sua stella è brillante nel cielo dle calcio internazionale da tempo…..
Predestinato.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Abbina grande fisicità (199 cm di altezza) ad una capacità reattiva che spesso non vediamo in portieri molto meno alti.
Le lunghe leve lo aiutano nell’occupare meglio tutto lo specchio della porta e di non andare troppo in affanno quando verso la sua porta sono scagliati tiri dalla lunga-media distanza.
Ha buona personalità, visto che al primo anno nel calcio che conta ha vinto il campionato e nel secondo si è subito trovato a sostituire De Gea all’Atletico, che qualche settimana prima lo United aveva pagato ben 21 milioni di euro.
Negli ultimi due anni è maturato ulteriormente sia tecnicamente che muscolarmente, visto che ora è un atleta completo a tutti gli effetti.

NAZIONALE

Non molto considerato da giovanissimo (solo quattro gare con la selezione Under 18),  è stato il portiere dei Diavoli Rossi nella cavalcata verso Brasile 2014, in cui il Belgio ha preceduto la Croazia, che pur essendo meno forte ha più esperienza in fatto di appuntamenti importanti, oltre che una squadra più esperta.
Il talento del Belgio si è dimostrato però più forte, ed anche a grazie alla vittoria decisiva a Maksimir ad ottobre (vantaggio finale di +9! sulla squadra di Stimac), i ragazzi  di Wilmonts saranno tra le squadre che appassioneranno i tifosi nella rassegna continentale.

lunedì 23 dicembre 2013

Risultati 12 giornata Campionato Primavera


RISULTATI GIRONE A:

Bologna-Modena 3-1: 3' Alibec (B), 22' Trombetta (M), 65' Benatti (B), 90' Cecconi (B)Carpi-Novara 3-1: 12′ Bertolino (N), 16′ Tahiraj rig. (C), 58′ Lamberti (C), 96′ Golia (C)Cesena-Empoli 1-2: 10' Moncini (C), 80' Dioussè (E), 92' Frugoli (E)Genoa-Siena 1-2: 21' e 41' Monni (S), 54' Velocci (G)Juventus-Sampdoria 0-1: 37' Caracciolo (S)Parma-Torino 0-2: 26' Rosa Gastaldo (T), 83' Ientile (T)Spezia-Sassuolo 2-1: 15' Passamonti (Sp), 30' Maiorano (Sa), 67' Franco rig. (Sp)

 
CLASSIFICA: Torino 30 punti; Empoli 25; Sampdoria 22; Juventus 21*; Bologna e Spezia 19; Novara, Parma e Sassuolo 17; Siena 12*; Carpi 10; Cesena 9; Modena 8; Genoa 4.

 *una partita in meno

 
RISULTATI GIRONE B:

Brescia-Pescara 1-1: 13' Morosini (B), 55' De Carolis (P)Cagliari-Padova 3-0: 9' Suella (C), 69' Scintu (C), 76' Cardia (C)Chievo-Verona 3-1: 10’ Magri (C), 25’ Alimi (C), 62’ Gatto rig. (V), 65’ Costa (C)Milan-Udinese 2-1: 56' Moras (U), 67' Pinato rig. (M), 75' Vido (M)Ternana-Inter 0-5: 5' Ventre (I), 8' Capello (I), 48' Puscas (I), 51' e 91' Capello (I)Varese-Atalanta 1-2: 47' Ungaro rig. (A), 55' Truzzi rig. (V), 77' Ungaro rig. (A)Lanciano-Cittadella 4-1: 13' Fioretti (L), 18' Santin (C), 44' Difino (L), 52' Cericola (L), 77' Barone (L)

 
CLASSIFICA: Atalanta 32 punti; Chievo 28; Inter 27*; Milan 25*; Brescia e Verona 19; Udinese e Varese 15; Cagliari 13; Padova 10; Pescara 9; Ternana 8; Lanciano 7; Cittadella 2.

 *una partita in meno

 RISULTATI GIRONE C:

Avellino-Latina 1-4: 22’ Berti (L), 32’ Evangelista (A), 44’ Addessi (L), 82' Giordano (L), 91' Iannella (L)Fiorentina-Bari 4-1: 1’ Madrigali (F), 13’ Bangu (F), 23’ Leonetti (B), 77’ Gondo  rig. (F), 87’ Empereur (F)Juve Stabia-Crotone 1-1: 52' Di Grazia (C), 79' Elefante (J)Livorno-Palermo 0-1: 13' Pirrello (P)Reggina-Lazio 0-0Roma-Napoli 3-1: 10' Mazzitelli (R), 18' Romagnoli (R), 55' Tutino rig. (N), 60' Calabresi (R)Trapani-Catania 0-2: 70' Garufi (C), 89' Caruso (C)

 

CLASSIFICA: Lazio 31 punti; Fiorentina 30; Roma 29; Livorno 25; Catania e Palermo 20; Latina e Napoli 18; Bari 13; Juve Stabia 11; Crotone 10; Reggina 8; Trapani 4; Avellino

LORENZO MONTIPO'-1996-ITALIA

Nome: Lorenzo
Cognome: Montipò
Data di nascita: 20 febbraio 1996
Luogo di nascita: Novara
Ruolo: Portiere


Un ragazzo che gioca sotto età ha di solito delle capacità più notevoli di altri compagni, molto spesso è più efficace di compagni più vecchi di almeno un paio d’anni, e sappiamo tutti come questo non sia poco, a livello di settore giovanile.
Ma se uno arriva addirittura a giocare con la prima squadra in un anno in cui è sotto età anche con la categoria precedente (la Primavera), allora a quel punto c’è davvero da tenere d’occhio le capacità e qualità di un ragazzo.
Parliamo oggi di un ragazzo di cui probabilmente diversi appassionati e tifosi del Novara avranno già sentito parlare, o perlomeno lo avranno sentito nominare.
Arriva in azzurro a dodici anni, quando il Novara è ancora in acque non infinatamente felici, quelle della Lega Pro.
La prima squadra in cui milità è la Sparta Novara, da cui poi passa nei Giovanissimi alla più titolata e nota compagine azzurra.
Difende da titolare la porta sia negli Allievi che in Primavera, con cui debutta non proprio in una gara qualsiasi, ovvero il derby contro il Torino, gara parecchio sentita.
La porta avversaria era difesa da Alfred Gomis, che ora è forse al momento il miglior portiere della serie cadetta tra le fila del super sorprendente Crotone della famiglia Vrenna.
Tuttavia, pur giocando altre due partite con la Primavera, la squadra di cui ufficialmente fa parte sono gli Allievi Nazionali.
Poi a gennaio la scelta della società è definitiva, Lorenzo Montipò si prende la maglia di titolare della Primavera, che disputa tutto sommato una discreta stagione.
Il giovane estremo difensore è però spesso e volentieri in panchina con i professionisti della prima squadra nell’allora Serie Bwin.
Il debutto arriva il 18 maggio 2013, con il Lanciano, che in sabato ottenne la conferma della salvezza storica in Serie B.
Kosicky è infortunato e Bardi non può essere a disposizione di Aglietti in quanto è impegnato con la nazionale under 21, allora diretta da Devis Mangia, che qualche settimana dopo arriverà alla finale europea in Israele.
“Monty”, come è soprannominato dagli amici, subisce il momentaneo 0-1 a causa di uno spettacoloso colpo di tacco di Falcinelli, ma nella ripresa compie due interventi salva risultato su Vastola e D’Aversa, due dei pochi giocatori tra i frentani ad aver assaggiato l’emozione della Serie A.
Anche questa volta il collega che si trova a qualche decina di metri davanti alla sua postqazione è giovane e promettente, l’Under 21 Leali, classe 93 e già al secondo anno da titolare in B.
Quella per lui fu anche una giornata qualsiasi sotto alcuni punti di vista, infatti prima di fare i conti con le conclusioni degli avversari, fu obbligato a difendersi dalle insidie che gli portava una verifica di informatica a scuola, un istituto parecchio impegnativo, frequentando Montipò il liceo scientifico “Alessandro Antonelli” di Novara.
La famiglia (una delle più note del Piemonte nel campo edilizio, visto che ha costruito tantissimo a Novara) tiene molto alla sua formazione scolastica.
Dopo il ritiro estivo con la prima squadra, a cui hanno partecipato anche diversi altri ragazzi (alcuni dei quali già descritti nelle precedenti puntate di questa rubrica, Montipò ha intrapreso definitivamente la strada della prima squadra, con cui l’anno prima debuttò, risultando il più giovane nel delicato ruolo di portiere a esordire nella serie cadetta dell’intero calcio italiano (in Serie A il record è di Gianluca Pacchiarotti nel 1980, che comunque è stato battuto di circa due mesi dal giovane novarese).
Quest’ anno è stato sempre aggregato alla prima, anche se ha disputato sei gare in Primavera.
In allenamento si è infortunato recentemente al menisco, ed in seguito a questo infortunio è stato costretto a finire sotto i ferri.
L’obbiettivo è quello di cercare di rientrare per l’attesa gara contro la seconda forza del girone, la Juventus di Pol Garcia.
Il settore giovanile del Novara ha fatto dei passi in avanti in questi anni, chissà che la gioia più grande non possa però essere quella di vedere Lorenzo, novarese doc, con una maglia importante in azzurro.
Oltre ai colori dei piemontesi, simpatizza anche in maniera molto appassionata per il Milan.
Ha già provato la sensazione di vestire la maglietta della nazionale, partecipando anche allo stage dell’Under 19, in cui era più giovane di tutti gli altri compagni.
Non è invece mai stato considerato nel biennio precedente dall’Under 17.
Ad una domanda sul social network Ask che gli poneva un interrogativo sulle qualità di Lorenzo, Gabriele Marchegiani, portiere della Primavera della Roma e figlio d’arte, rispose che pur non avendolo mai visto non gliene avevano parlato bene……speriamo che ha riferito ciò sia presto smentito…..

 

venerdì 20 dicembre 2013

Le partecipati al sessantaseiesimo Torneo di Viareggio


Sono state annunciate oggi le 32 partecipanti alla 66esima edizione del Torneo di Viareggio. Ecco le partecipanti alla prima fase.
 
Italiane: Atalanta, Verona, Lazio, Livorno, Napoli, Parma, Roma, Sampdoria, Torino, Empoli, Palermo
, Reggina, Siena, Spezia, Varese, Rappresentativa Serie D (a cui vanno aggiunte Juventus, Inter, Milan e Fiorentina che entrano agli ottavi).
Straniere: Anderlecht (Belgio), Rijeka (Croazia), Nordsjaelland (Danimarca), Belasica Strumica (Portogallo), Stabaek (Norvegia), Psv Eindhoven (Olanda), Benfica (Portogallo), Desportivo Brazil (Brasile), Envigado (Colombia), Santos Laguna (Messico), Club Guaranì (Paraguay), Club Nacional (Paraguay), Liac New York (Usa), Apia Leichhardt (Australia), Rappresentativa Under 17 Congo (Congo), Pakhtakor (Uzbekistan).

sabato 14 dicembre 2013

Risultati 11 giornata Primavera


RISULTATI GIRONE A:
Empoli-Bologna 2-2: 34' Calabrese (B), 71' Benatti (B), 84' Silvestri (E), 92' Gargiulo (E)
Modena-Parma 0-4: 10' e 45' rig. Cerri, 12' Sarr, 88' Martinez
Novara-Spezia 2-1: 35' Pivkovski (N), 70' Schiavi (N), 86' De Santis (S)
Sampdoria-Genoa 3-0: 45' Lombardo rig., 56' Oneto, 74' Ciccone
Sassuolo-Carpi 6-1: 19' Lodesani (S), 27' Caselli (S), 30' Sereni (S), 56' Maiorano (S), 65' Martina (C), 77' Lodesani (S), 85' Gliozzi (S)
Siena-Juventus RINVIATA
Torino-Cesena 4-2: 40' Ientile (T); 58' Sparacello (T), 66' Pedrabissi (C), 72' Moncini (C), 77' Aramu (T), 85' Pardini (T)

CLASSIFICA: Torino 27 punti; Empoli 22, Juventus 21*; Sampdoria 19; Novara, Parma e Sassuolo 17; Bologna e Spezia 16; Cesena e Siena 9*; Modena 8; Carpi 7; Genoa 4.
*una partita in meno

 

RISULTATI GIRONE B:
Atalanta-Chievo 1-0:
90' Grassi
Cittadella-Ternana 1-4: 20' Russini (T), 35' Lucon (C), 67' e 75' Singh (T), 80' Boninsegni (T)
Verona-Cagliari 2-0: 45' Alba, 84' Manolache
Inter-Varese 6-0: 10' Tassi, 27' Bonazzoli, 41' e 47' Puscas, 70' Bigotto, 71' Puscas
Padova-Milan 0-5: 34' Barisic, 46' Di Molfetta, 48' Fabbro, 52' Barisic, 63' Pinato
Pescara-Lanciano 2-0: 13' e 82' Di Rocco
Udinese-Brescia 1-1: 5' Valotti (B), 72' Neuton (U)

CLASSIFICA: Atalanta 29 punti; Chievo 25; Inter 24*; Milan 22*; Verona 19; Brescia 18; Udinese e Varese 15; Cagliari e Padova 10; Pescara e Ternana 8; Lanciano 4; Cittadella 2.
*una partita in meno

 

RISULTATI GIRONE C:
Bari-Livorno 1-2:
47' Chiochia (B), 60’ Bruzzi (L), 87’ Bartolini (L)
Catania-Roma 1-2: 6' Boldor (R), 19' Ferri (R), 80' Garufi rig. (C)
Crotone-Reggina 3-2: 3’ Caruso (R), 41’ Foresta (C), 55’ Pambouloembet (R), 84’Tripicchio (C), 86' De Marco (C)
Latina-Juve Stabia 2-2: 27' Rosella (L), 35' Guastamacchia (JS), 37' Marciano (JS), 77' Addessi rig. (L)
Lazio-Avellino 9-2: 1' Sculli (L), 5' Crecco (L), 15' Sculli (L), 17' Minala (L), 27' Fiore (L), 31' Evangelisti (A),  33' Minala (L), 41' Milani (L), 57' Martinangelo (A), 68' Steri (L), 82' Sterpone (L)
Napoli-Fiorentina 1-2: 10' Rubino (N), 24' Bangu (F) rig., 27'Berardi (F)
Palermo-Trapani 6-0: 2' Malele, 16' Aquino, 51' e 58' Vazquez, 69' Cucchiara, 87' Sanseverino

CLASSIFICA: Lazio 30 punti; Fiorentina 27; Roma 26; Livorno 25; Napoli 18; Catania e Palermo 17; Latina 15; Bari 13; Juve Stabia 10; Crotone 9; Reggina 7; Trapani 4; Avellino 1.

FRANCESCO BARDI-1992-ITALIA


Nome: Francesco
Cognome: Bardi
Data di nascita: 18 gennaio 1992
Luogo di nascita: Livorno

Comunque vada la sua carriera, l’amaranto sarà un po’ la sua bandiera, ricordando il testo dell’inno della squadra in cui milita ed è cresciuto, il Livorno.
Fa la trafila nelle giovanili della squadra amaranto, per poi fare il suo debutto con la maglia della squadra labronica.
Il debutto non è ottimo anzi…..prende quattro pappine dal Parma, con anche un errore abbastanza notevole sul rimbalzo del tiro di Lanzafame, anche se evita di rendere il punteggio piùpesante nella sciagurata ultima gara del Tardini.
Poco dopo partecipa alla tournèe estiva della Juventus negli Stati Uniti, ma la Juve, che avrebbe potuto prenderlo per pochi soldi, sceglie di non aggregarlo alla sua compagine.
Un rimpianto che rischia di potersi rivelare clamoroso.
Rimane anche la successiva stagione in Toscana, aggregato come la stagione precedente alla prima squadra, giocando di tanto in tanto in Primavera al posto di Barbetta.
Questo accade fino al gennaio gennaio 2011, visto che poi passa all’Inter durante la sessione di calciomercato invernale.
Il suo trasferimento è in comproprietà e da subito stupisce tutti nell’ambiente, andandosi a prendere elogi e fiducia dell’allenatore Fulvio Pea.
Nel Torneo di Viareggio para rigori decisivi sia contro il Genoa (a Polenta) che contro l’Atalanta in semifinale (Almici e Minotti i tiratori).
Le sue prestazioni sono così importanti da indurre la dirigenza a fare delle riflessioni su un suo possibile ruolo in prima squadra, ma poi viene riportato a casa, a Livorno, assieme al compagno Dell’Agnello, protagonista con lui nell’Inter Primavera nella stagione 10-11, assieme ai vari Biraghi,Longo ed Alibec.
La maglia da titolare è sulle sue spalle e viene preferito all’esperto  Mazzoni.
Scelta che Nicola proporrà per tutto l’anno, visto che a parte rarissimi casi Francesco non da grandi segni di instabilità o insicurezza particolari.
L’anno dopo è sempre la Serie B il suo palcoscenico.
La Beneamata infatti riscatta l’intero cartellino del portiere dell’Under 21 dal Livorno per due milioni più le metà di Siligardi e Dell’Agnello, per poi girarlo al Novara, sempre in prestito.
In Piemonte arriva ai play-off promozione e conquista il titolo dii miglior portiere della B 2012-13.
38 gare tra campionato e Coppa Italia e fiducia da titolare sempre, nonostante il Novara avesse un altro buon portiere come Kosicky, che infatti è il titolare della squadra azzurra nella stagione attuale.
L’anno dopo è tempo di Serie A, qualcuno vocifera a giugno già con l’Inter in caso di addio di Handanovic, reduce da una stagione strepitosa dal punto di vista del rendimento personale.
Inoltre pare che le sue prestazioni abbiano attirato anche le attenzioni di Manchester City e Barcellona addirittura (che tuttora cerca un portiere che possa sostituire Valdes alla scadenza del suo contratto nel giugno 2014).
La stagione attuale 12-13 vede un Livorno che sta facendo una discreta stagione anche grazie a diverse parate e prestazioni molto importanti da parte dell’estremo difensore labronico.
Oltre alle ottime parate da segnalare anche qualche errore  (vedi la paperaccia contro l’Inter o l’errore di Verona su una delle tre reti del Chievo.
Il suo futuro alla fine chissà che non possa essere finalmente l’Inter, anche in un periodo non troppo lontano.
CARATTERISTICHE TECNICHE
Fisicamente parecchio prestante, visto che è alto un metro ed ottantotto centimetri, è un portiere completo sotto praticamente tutti i punti di vista.
Forte in uscita, tra in pali e dotato di spiccata personalità, non ha mai sofferto più di tanto i salti di categoria, perché anche se si è molto talentuosi non è una cosa facile passare da difendere la porta di una squadra Primavera ad una di Serie B.
Sta migliorando anche sulle punizioni, circostanze in cui spesso da giovane prendeva gol.

NAZIONALE


Nel maggio 2009 partecipa all’Europeo Under 17 in Germania, in una squadra che vedeva anche Stephan El Sharaawy e Mattia Perin.
Proprio quest’ultimo era il titolare della spedizione, anche se Bardi giocò una gara e mezza a causa dell’espulsione dello stesso portiere laziale contro la Svizzera di Grant Xhaka.
L’anno dopo sono proprio gli elvetici ad eliminare gli azzurrini ad eliminare dalla rassegna mondiale gli azzurrini di Pasquale Salerno.
Bardi scende in campo nella gara degli ottavi di finale contro gli Stati Uniti visto l’infortunio del compagno e neutralizza da campione il rigore degli avversari a stelle e strisce.
In quella squadra c’era anche McInerney, bomber dei Philadelphia Union.
Nell’anno successivo si prende il posto da titolare nell’Under 19 in una squadra che vedeva più o meno gli stessi compagni dei tempi dell’Under 17.
Ciro Ferrara vede in lui il possibile titolare della nazionale Under 21 del nuovo ciclo post fallimento di Balotelli and company.
L’altro contendente della disputa, ovvero Carlo Pinsoglio, affronta un momento duro sia in nazionale che nel club, e questo fa si che Bardi si prenda il posto da titolare senza perderlo più fino all’Europeo, anche se di mezzo ci sono signori portieri come Perin,Donnarumma o Leali.
Anche nel ciclo di Di Biagio è titolare oltre che capitano.
Qulacuno vede in lui le potenzialità di possibile erede di Buffon, anche se voglio ricordare a tutti che SuperGigi a diciotto anni era titolare in un Parma molto molto forte.
Se dovesse andare avanti in continui miglioramenti siamo comunque sicuri che si toglierà diversi sfizi, per la gioia sua.





venerdì 13 dicembre 2013

EDOARDO BETTINI-1998-ITALIA





Nome: Edoardo
Cognome: Bettini
Data di nascita: 29 maggio 1998
Luogo di nascita: Saronno (Va)


L’Atalanta è da sempre una squadra dal cui settore giovanile sono usciti numerosi ragazzi che sono arrivati in Serie A, molti di essi anche in nazionale (Pazzini,Donadoni,Montolivo ecc.)
I radar degli osservatori diretti attualmente da Beppe Corti sono sempre puntati su ragazzi di qualsiasi età.
Non essendo però possibile il cambio di regione fino a 14 anni l’Atalanta punta sempre in maniera molto convinta sui ragazzi lombardi, siccome preferisce costruire le squadre del settore giovanile con ragazzi che sono a Bergamo da molto tempo.
A questo profilo di giocatore corrisponde indubbiamente Edoardo Bettini, classe 1998, originario di Saronno, provincia di Varese.
Da dieci anni gioca nell’Atalanta e da almeno la metà è capitano delle squadre in cui ha giocato (questo fino allo scorso anno).
Anche il sempre attento ct delle nazionali giovanili Antonio Rocca si è accorto delle sue qualità e l’ha messo sotto la lente di ingrandimento.
Finora conta quattro convocazioni all’attivo in nazionale under 15.
Ha partecipato al torneo delle Nazioni giocando tutte le gare del girone i cui l’Italia ha sfidato Usa,Slovenia e Cile (due pareggi ed una sconfitta chiudendo ultima nel girone).
In nazionale a partecipato anche ad alcuni stage.
Non un gigante per trattarsi di un difensore centrale visti i 178 cm, occupa la posizione di libero e si fa apprezzare per la continuità di rendimento, aspetto spesso non presente in ragazzi così giovani che devono completare la loro maturazione sia umanamente che fisicamente.
La sua voglia di lottare e personalità fanno di lui un ottimo prospetto.
E’ un vero e proprio leader per i compagni, uno di quelli alla Cambiasso, che in campo dispensa sempre consigli ed indicazioni in accordo con i dettami dell’allenatore.
Come ruolo, più libero che stopper, gioca solitamente come centrale destro difensivo.
Destro di piede ha sempre giocato come centrale destro in una linea a quattro difensori.
Già da quando aveva cinque anni si intuivano le qualità del possibile futuro calciatore, tanto che persino l’Inter aveva messo gli occhi su di lui, poi la sua scelta ricadde però sull’Atalanta.
Ha già vinto numerosi premi in tornei giovanili, tra cui ben tre premi di miglior difensore.
Uno al prestigioso torneo Gusella di Torino e per ben due volte al trofeo Swarovski.
L’emozione più grande della sua carriera deve essere stata però quella di disputare il memorial Scirea nel settembre del 2012, torneo in cui Bettini si è tolto la soddisfazione di incontrate squadre del calibro di Juventus e Barcellona.
Proprio contro i catalani il ragazzo si è distinto, così come quasi tutti i compagni, in una gara che li vedeva nettamente sfavoriti rispetto ai più quotati avversari, per una grande prestazione (nonostante la sconfitta per 1-0).
Non per caso i vincitori del torneo furono proprio i blaugrana che sconfissero il Milan in finale, l’Atalanta chiuse invece quarta perdendo la finalina per il terzo posto con il Brescia.
L’anno scorso è stato inserito nella top 11 del campionato nazionale Giovanissimi, in cui l’Atalanta è stata eliminata dalla Roma negli ottavi di finale, dopo che lo 0-1 in casa della Juve Stabia aveva permesso di superare il turno.
Ora è costretto a convivere con una serie di problemi fisici che lo hanno costretto a stop abbastanza lunghi, e che gli hanno impedito di fare anche un solo minuto in campo.
L’ultima ricaduta è stata un ricovero d’urgenza per labirintite acuta.
Quest’anno in quel ruolo avrebbe avuto la concorrenza di Dani Ficola e Andrea Boffelli, entrambi più grandi di un anno, ma il suo spazio se lo sarebbe ritagliato.
Augurandogli un futuro più felice (anche perché peggio di così calcisticamente non può andare), speriamo che le sue qualità possano con calma emergere anche su palcoscenici più importanti.


 
 

giovedì 12 dicembre 2013

CRISTIAN BATTOCCHIO-1992-ITALIA / ARGENTINA





Cristian Battocchio da piccolo, quando militava nel Newell's
Nome: Cristian Damian
Cognome: Battocchio
Data di nascita: 10 febbraio 1992
Luogo di nascita: Rosario

Gabriel Batistuta, Abel Balbo, Jorge Valdano, Américo Gallego, Mario Zanabria, Gustavo Dezotti, Néstor Sensini, Walter Samuel, Mauricio Pochettino, Aldo Duscher, Gerardo Martino, Lionel Messi e Gabriel Heinze.
Sono solamente quindici nomi che ogni amante del bel calcio saprà apprezzare?
No, ma tutti hanno pure in comune il fatto di aver militato del Newell’s Old Boys, che ha fatto ottimi campionati anche ultimamente.
Nelle giovanili dove crebbero Milito e Messi, nasce calcisticamente anche Cristian Battocchio.
Sin da piccolo mostra ottime qualità e doti, che gli permettono di guadagnarsi attese importanti sul suo conto.
Nella juvenil della Lepra (il Newell’s) si parlava di un bambino prodigio: premiato come miglior giocatore dell’anno a livello giovanile e nel giro della selecciòn sub-15 argentina, a soli 14 anni aveva partecipato ad allenamenti con la prima squadra , in cui militavano a quel tempo Oscar Cardozo (vero e proprio dio del calcio in Sudamerica) e Nicolas Spolli.
In Sudamerica definiscono il suo ruolo come volante
L’Udinese lo strappa alla sua terra portandolo in Friuli spendendo 20000 mila euro che restituiranno l’investimento compiuto.
In Primavera dimostra di avere qualità non rintracciabili in molti coetanei, ed anche in società capiscono che il ragazzo può dire la sua anche in prima squadra.
Nel 2010-11 realizza cinque gol in stagione nel ruolo di regista davanti alla linea difensiva, in una squadra in cui giocavano anche Beleck e Vydra, capocannoniere dello scorso campionato cadetto inglese al Watford, dove ha ritrovato anche il Batto.
Debutta in Serie A a Palermo il 27 febbraio 2011, in una giornata molto felice per i colori bianconeri, che espugneranno il Renzo Barbera con un incredibile 0-7 (tripletta di Di Natale e poker di Alexis Sanchez).
Per la felicità, a fine partita, offre da bere e da mangiare a tutti i compagni di squadra, tutti più esperti di lui.
Segna anche nel derby contro la Triestina e nella gara con il Milan di De Sciglio, persa per 3-2.
Nella stagione 2011-12 scende in campo in tre occasioni in Europa League e in quattro circostanze in campionato (solo trentanove minuti totali però, tra cui 21 allo Juventus Stadium vista l’indisponibilità per la Coppa d’Africa di Badu ed Asamoah).
Gioca da titolare in Europa League nelle gare contro Celtic Glasgow ed Atletico Madrid, mostrando ottime qualità nonostante le prestazioni opache dei suoi compagni di squadra, giocando come mezzala sinistra.
La stagione 12-13 parte con una gara giocata per tutto il tempo a Firenze al debutto in campionato, con l’Udinese che schierava molte riserve in vista del ritorno di Champions League contro lo Sporting Braga.
Qualche ora dopo, però, l’Udinese lo da in prestito al Watford, nella serie cadetta inglese.
All’inizio ha qualche difficoltà per gli infortuni, poi riesce ad esprimersi meglio, segnando due gol in ventiquattro gare (playoff compresi), e venendo premiato dai tifosi col gol più bello dell’anno, realizzato all’Huddersfield il 19 gennaio 2013.
Il Watford non riesce a guadagnarsi la Premiership per la sconfitta nella finale degli spareggi contro il Crystal Palace, che passa grazie ad un rigore ai supplementari del quarantenne Philipps, causato d aun intervento scomposto del nostro Marco Cassetti.
Nell’estate seguente Cristian ed il suo agente scelgono di trasferirsi definitivamente in Inghilterra, a causa della grande fiducia dimostrata dall’allenatore degli Hornets, ovvero Gianfranco Zola.
Dopo questa scelta, tuttavia, Battocchio non vedrà la sua fiducia ripagata appieno, perché al momento ha collezionato solo dieci presenze (ma sei da subentrato), condite da due gol però.
Nelle ultime quattro gare ne ha disputate tre intere, quindi chissà che questo non possa essere un segnale di una sua possibile definitiva situazione da giocatore importante per la sua squadra.
Ora c’è fuori il talento scuola Chelsea Joshua McEachran, stimolo in più per cercare di stupire tutti con le sue prestazioni.
Tra l’altro c’è chi dice che, anche se il suo cartellino è di proprietà del club di Londra, l’Udinese potrebbe richiamarlo, un giorno.


CARATTERISTICHE TECNICHE


Centrocampista piccolo di statura (168 cm) e dal passo svelto, da giovane era più un regista davanti alla difesa, mentre ora è più una mezzala o addirittura un esterno sinistro in un centrocampo a quattro (come lo utilizza il suo mentore Di Biagio).
Dotato di grandi piedi, Guidolin non vedeva in lui il ruolo di regista, per cui lo schierava, quando lo schierava, come mezzala.
Anche al Watford è stato quesi sempre mezzala, segno che il suo destino tattico ha subito, al momento, una svolta.
E’ migliorato nel tempo dal punto di vista della decisione e dei contrasti, che all’inizio della sua avventura europea perdeva sistematicamente.
Si inserisce spesso in area anche per tentare la deviazione di testa, perché è molto bravo nell’intuire il gioco e le traiettorie della sfera prima degli avversari e anche degli stessi compagni.
Destro di piede, i suoi tocchi e stop sono spesso davvero belli da vedere.
Non parliamo di un fenomeno, ma di un ragazzo di buone qualità, che è un giocatore di buon livello per un campionato importante come la Championship.
Buone capacità di movimento senza palla, Pinzi lo chiamava Pizarro vista la similitudine sia fisica che tecnica con il Pek ora in forza alla Fiorentina.


NAZIONALE

Nelle selezioni giovanili argentine non viene mai preso in considerazione dai commissari tecnici.
Dopo le apparizioni con la maglia dell’Udinese viene convocato dall’Under 20 di Luigi Di Biagio, della quale diventa da subito un titolare.
Dopo l’europeo 2013 Devis Mangia lascia l’Under 20, e si decide quindi di promuovere Gigi Di Biagio alla guida della seconda selezione nazionale più importante d’Italia.
Battocchio è sin dalla prima partita un elemento molto importante, in qualsiasi modulo con cui il tecnico intenda giocare.
Nel 4-2-3-1 o nel 4-4-2 lo vuole largo a destra a cercare di creare la superiorità numerica.
E’ andato in gol in ambo le gare contro il Belgio, che è la squadra più competitiva del girone azzurro, oltre che una delle migliori in assoluto al mondo a livello Under 21.
In tutte le selezioni azzurre, fino ad ora, diciassette presenze e tre gol.
Durante il ciclo precedente sono esplosi tanti buonissimi prospetti, speriamo che questo possa accadere anche nei prossimi mesi, il più presto possibile.

Amichevole Under 16 Italia-Grecia 1-2


L’Italia ha perso in amichevole contro la Grecia in un match valido per la categoria Under 16.
Passati in vantaggio al 18’ del primo tempo con un destro dell’attaccante della Juventus Arras, gli Azzurrini si sono fatti raggiungere proprio in chiusura di tempo dal gol di Kirtzialidis, per subire poi la seconda rete al 26’ della ripresa da Pispas.
Partita non molto viva che ha visto pochi tiri in porta.
L’Italia ha fallito due ottime chance con Muratore e Mosti
Tra i migliori in campo gli attaccanti Arras (Juventus) e Cutrone (Milan), mentre positivo è stato pure il capitano Mel Taufer, ragazzo dell’Inter di origine etiope, originario della provincia di Brescia.
Negativi l’atteso Mastour, Del Favero e molto male Muratore.

 

 ITALIA U16 (4-3-1-2) : Del Favero; Toso (71' Carradori), Mattioli, Iudica, Marchizza (71' Barsotti); Taufer (C) (77' Marchizza), Gasperoni (41' Carraro), Muratore (41' Celestri); Mastour (41' Mosti); Cutrone, Arras (58' La Ferrara).

A disp.: Crosta.

All.: Tedino.

GRECIA U16 (4-2-3-1) : Iakovidis (58' Papadakis); Betsas (41' Valmas), Panourgias (71' Betsas), Evangelou, Nikolaou (41' Giannoutsos, 58' Nikolaou); Agiasiotis, Mingos (41' Natsos); Armenakas (30' Limnios), Mourgos (41' Lamprou), Kirtzialidis (52' Pispas); Stathopoulos (C).

A disp.:

All.: Zelenitsas.

Arbitro: Gianpaolo Mantelli (Italia).

Assistente 1: Riccardo Vitali (Italia).

Assistente 2: Michele Zanola (Italia).

 

Marcatori: 18' Arras (Italia U16), 40' Kirtzialidis (Grecia U16), 66' Pispas (Grecia U16).

Spettatori: 400 circa.

6 giornata Uefa Champions League: risultati e classifiche


Al termine della due giorni della Uefa Champions League il bilancio per il calcio italiano non è dei più felici, viste le eliminazioni della Juventus e del Napoli, nonostante sia stata grande la sfortuna di queste due compagini, che però ora andrà ad incidere in modo ulteriormente negativo sulla posizione dell’Italia nel ranking Uefa.
Questa è la situazione attuale:

1. Spagna 87.855
2. Inghilterra 82.034  
3. Germania 79.212
4. Italia 62.605
5. Portogallo 57.799
6. Francia 54.000

Vanno in Europa League le terze classificate, mentre le prime e le seconde si sfideranno tra di loro durante il prosieguo della massima competizione continentale.


Gruppo A

Manchester United-Shakhtar Donetsk 1-0 68′ Jones

 Real Sociedad-Bayer Leverkusen 0-1 49′ Toprak

Classifica: Manchester United 14, Bayern Leverkusen 10, Shakhtar 8, Real Sociedad 1.

Gruppo B
Copenaghen-Real Madrid 0-2 25′ Modric, 48′ C. Ronaldo

Galatasaray-Juventus 1-0 84′ Sneijeder

Classifica: Real Madrid 16, Galatasaray 7, Juventus 6, Copenaghen 4.


Gruppo C
Benfica-Psg 2-1 37′ Cavani (P), 45′ Lima rig. (B), 58′ Gaitan (B)

Olympiakos-Anderlecht 3-1 33′ e 58′ Saviola (O), 39′ Kljestan (A), 94′ rig. Dominguez (O)

Classifica: Paris Saint-German 13, Olympiakos 10, Benfica 10, Anderlecht 1.

 Gruppo D
Bayern Monaco-Manchester City 2-3 6′ Muller (B), 12′ Gotze (B), 28′ Silva (M), 60′ rig. Kolarov (M), 64′ Milner (M)

 Viktoria Plzen-Cska Mosca 2-1 65′ Musa (C), 77′ Kolar (V), 90′ Wagner (V)

Classifica: Bayern Monaco 13, Manchester City 13, Viktoria Plzen 3, Cska Mosca 3.

Gruppo E

 Chelsea-Steaua Bucarest 1-0 10′ Demba Ba
Schalke 04-Basilea 2-0 51′ Draxler, 55′ Matip

Classifica:
Chelsea 12, Schalke 04 10, Basilea 8, Steaua Bucarest 3.


Gruppo F
Napoli-Arsenal 2-0 73′ Higuain, 92′ Callejon

 Marsiglia-Borussia Dortmund 1-2 4′ Lewandowski (B), 14′ Diawara (M), 87′ Großkreutz (B)

Classifica: Borussia Dortmund 12, Arsenal 12, Napoli 12, Marsiglia 0.

Gruppo G
Austria Vienna-Zenit 4-1 35′ Kerzhakov (Z), 44′ e 53′ Hosiner (A), 48′ Jun (A), 93′

 Atletico Madrid-Porto 2-0 14′ Garcia, 35′ Diego Costa

Classifica: Atletico Madrid 16, Zenit 6, Porto 5, Austria Vienna 5.

Gruppo H


Barcellona-Celtic 6-1 7′ Pique (B), 40′ Pedro (B), 45′, 48′ e 53′ Neymar (B), 72′ Tello (B), 88′ Samaras (C)


Milan-Ajax 0-0

Classifica: Barcellona 13, Milan 9, Ajax 8, Celtic 3.


domenica 8 dicembre 2013

MARQUINHOS-1994-BRASILE




Nome: Marcos Aoas Correa
Data di nascita: 14 maggio 1994
Luogo di nascita: San Paolo
Ruolo: Difensore centrale

Walter Sabatini è uno che ha portato in Italia Radu, Abel Hernandez, Muslera, Pastore, Kolarov e Behrami.
Ma oltre a questi ottimi giocatori il suo colpo più importante non ha ancora vent’anni.
Arrivato in Italia senza grandi proclami nell’agosto 2012, Marquinhos si è rivelato una delle note più liete in una stagione con pochi acuti e molte delusioni, anche perché la Roma è rimasta ancora fuori dall’Europa per il secondo anno di fila.
Stiamo parlando di Marcos Aoas Correa, meglio conosciuto come Marquinhos, difensore centrale che in un anno è passato dall’essere preso dalla Roma per 6 milioni (cifra comunque alta per un diciottenne) fino ad arrivare ad essere acquistato dal club transalpino per ben 31,5 milioni di euro circa.
Cresce nelle giovanili del Corinthians, una delle squadre della grande metropoli in cui è nato (città natale anche di grandissimi sportivi di ieri ed oggi: come Fittipaldi,Cafù,Neymar e Rivelino).
A diciassette anni viene aggregato alla prima squadra per compiere gli allenamenti pre-campionato, anche se nel gennaio dell’anno dopo torna con i suoi coetanei per partecipare e vincere la Copa Sao Paulo de Futbol Junior.
Da quel momento in poi viene considerato ancora di più dal tecnico Tite, uno dei migliori allenatori carioca degli ultimi anni.
Gioca sei gare (di cui cinque intere) nei mesi successivi, in cui il Timao conquista anche la Copa Libertadores, nonostante in campionato la squadra non sia andata oltre la sesta posizione.
Le sue qualità sono un qualcosa di molto molto interessante, ed allora la Roma decide di provare ad investire su di lui, pagando una cifra importante.
Davanti a lui al suo arrivo a Roma, ci sono Nicolas Burdisso e Leandro Castan, già suo compagno nel Corinthians, da cui  è legato da un buonissimo rapporto.
In teoria il suo compito sarà quello di giocarsi un posto da terzo centrale col talento di casa Romagnoli e farsi trovare pronti se sarà opportuno, anche perché Zeman non ha paura a lanciare giocatori giovani o inesperti.
Proprio il boemo lo chiese a Sabatini dopo che era rimasto sorpreso per le ottime gare disputate nelle competizioni internazionali con la maglia del Brasile Under 17.
Il suo debutto è in una non positiva per la Roma, sconfitta in modo clamoroso e beffardo dal Bologna, che rimonta da 2-0 a 2-3.
Entra al minuto numero 75 posto di Piris, disorientato da una serie di ingenuità difensive preoccupanti.
Questo è solo l’inizio, il bello deve ancora arrivare.
Il 7 ottobre 2012 la Roma, reduce dal bruciante ko contro la Juventus capolista, affronta l’Atalanta in un Olimpico che festeggia la premiazione di Francesco Totti nella Hall of Fame giallorossa.
Ma l’aria non è di festa, i tifosi iniziano a storcere il naso dopo il grande entusiasmo che hanno suscitato l’estate e gli acquisti di Destro e Balzaretti.
Zeman da fiducia al ragazzo, togliendo dalla formazione titolare Burdisso.
“Fast and Furious” gioca con grande classe, compiendo due interventi notevoli su un vivace De Luca e su Denis.
Sostituire uno che ha vinto tutto in Italia come l’argentino non era semplice, ma le sue risposte sono talmente positive da indurre l’ex allenatore di Lazio e Foggia a non levarlo più dalla squadra titolare.
All’ottava presenza con almeno quarantacinque minuti nelle gambe il suo destino è già segnato: la Roma sarà costretta a riscattare il suo intero cartellino per un accordo presente nel contratto firmato ad agosto 2012.
Marquinhos è sempre più convincente partita dopo partita, in particolar modo eccezionali le gare contro Torino e Milan (in cui però fu espulso sul punteggio di 4-0).
Le voci di mercato iniziano ad agitarsi intorno a lui, che fino all’anno prima vedeva poco il campo anche in un campionato di livello più basso come il Brasileirao, dove era riserva di giocatori poco più che modesti come Chicao e Paulo Andrè (oltre che Castan, che a quei tempi era un nazionale).
Il Chelsea di Abramovich pare essere intenzionato a portarlo a Stanford Bridge, ma tutto rimane sulla carta, e non si concretizzerà una vera trattativa.
La delusione della sconfitta in finale di Coppa Italia peserà per sempre sulla testa di tifosi e giocatori, e tanti non gradiscono nemmeno la sua cessione al Psg, che lo porta al Parc des Princes per 31,5 milioni, quarto difensore più pagato nella storia del calcio.
Forse il neo più grande della stagione è il fallo di mano nel derby che ha generato un rigore in favore della Lazio.
Solo Ferdinand, Thuram e Thiago Silva hanno generato un giro di affari superiore (lui meglio di Nesta,Cannavaro o Samuel, ma stiamo parlando di un’altra epoca calcistica).
A Parigi si trova diversi connazionali, tra cui l’idolo Thiago Silva ed Alex, che solitamente compongono la coppia di centrali di difesa titolari nel 4-4-2 molto offensivo di Blanc.
La stagione non parte bene, perché in ritiro girano voci che il giocatore abbia l’epatite C, e addirittura il medico per questo motivo ne avesse sconsigliato l’acquisto ai superiori del club.
Poco dopo arrivò la smentita, si trattava infatti soltanto di un virus.
I problemi di salute gli avevano impedito di allenarsi anche nelle prime due settimane della stagione 13-14 della Roma targata Rudi Garcia.
Già diversi gol in stagione (due in Champions ed uno in campionato) hanno aiutato ad accrescere la fiducia verso di lui dal punto di vista dei sostenitori del Psg, che dopo i grandi investimenti della famiglia Al Thani ai propri giocatori sono disposti a perdonare molto poco.
Blanc lo ha anche provato davanti alla linea difensiva, come frangiflutti alla De Jong.


CARATTERISTICHE TECNICHE
Giocatore che ha stupito tutti bruciando le tappe con grande celerità, Marquinhos è molto rapido, e ciò gli permette di leggere in anticipo rispetto agli altri calciatori in campo le situazioni.
Bravino anche in marcatura, ha una reattività fuori dal comune, che ha abituato chi lo segue da un po’ a vedergli effettuare recuperi di molti metri su giocatori avversari.
Anche in una Roma in difficoltà, la scorsa stagione, è sembrato dare grande sicurezza, cosa non garantita da gente esperta come Burdisso o Stekelemburg (portiere vice campione del mondo in carica).
Ha una classe ed un’eleganza importante, può ricordare Fabio Cannavaro.
L’unico difetto può essere quello di non avere abbastanza vigore e rabbia agonistica in alcune circostanze, a dire il vero molto rare però.

NAZIONALE


Protagonista al Mondiale under 17, con la Seleçao che chiude al quarto posto, si dimostra forse il miglior giocatore difensivo di tutta l’intera competizione.
Gioca tutte le gare meno la terza del girone, essendo la squadra carioca già qualificata per la fase ad eliminazione diretta.
In tutto con l’U17 quattordici presenze.
Poi esce dal giro della nazionale a parte una convocazione per le Olimpiadi, senza mai scendere in campo.
In compenso avrà l’onere e l’onore di allenarsi con gente come Neymar,Paulinho e Thiago Silva, in un sogno che verrà spezzato in finale da una doppietta di un immenso Oribe Peralta.
In estate arrivano alcune dichiarazioni che fanno sognare i tifosi del Portogallo, visto che Marquinhos ha anche il passaporto lusitano, e dice di non escludere un suo possibile futuro con la nazionale attulmente allenata da Paulo Bento.
Le sue ottime prove con la Roma ed il Psg convincono Felipe Scolari a metterlo nella lista dei convocati in un paio di occasioni.
Debutta nell’amichevole contro l’Honduras il 17 novembre 2013, quando al 72’ subentra a David Luiz.
Ha in ogni caso qualche possibilità di andare al Mondiale nel suo Paese a giugno, ma oltre ai sicuri Silva e David Luiz dovrà giocarsi il posto con Dante,Dedè ed Henrique.





 

 

Risultati Ottavi Tim Cup Primavera


OTTAVI DI FINALE
MAR 03.12
14.00 ATALANTA 1:0 ROMA [85' rig. BANGAL (ATA)]
14.30 TORINO 1:0 SAMPDORIA [86' MORRA (TOR)]
MER 04.12
14.30 JUVENTUS 3:1 VARESE [27' UNTERSEE, 42', 67' YOUNES MARZOUK (JUV); 22' ZAMPARO (VAR)]
14.30 FIORENTINA 2:1 CESENA [8' BANGU, 27' COSTANZO (FIO); 86' THOMAS PEDRABISSI (CES)]
14.30 MILAN 3:0 BRESCIA [33' BARISIC, 56' PINATO, 82' LUCA VIDO (MIL)]
14.30 LAZIO 4:3 NAPOLI [10', 31' TOUNKARA, 14', 25' FIORE (LAZ); 29', 82' RUBINO, 88' rig. GENNARO TUTINO (NAP)]
14.30 CATANIA 1:4 REGGINA [15' PETKOVIC (CAT); 17' ALOI, 94' ex BOCHNIEWIZ, 113' ex CARUSO, 115' ex LANCIA (REG)]
MER 11.12
14.30 CHIEVO VR 0:1 INTER  [TASSI]


* QUARTI DI FINALE - 21.12 *

Q1 - JUVENTUS vs TORINO
Q2 - ATALANTA vs FIORENTINA
Q3 - MILAN vs CHIEVO VR/INTER
Q4 - LAZIO vs REGGINA