martedì 13 gennaio 2015

TIM CUP 2014-2015: MILAN-SASSUOLO 2-1, ROSSONERI AI QUARTI


Il Milan vince 2-1 sul Sassuolo e si guadagna l’accesso ai quarti di finale della Tim Cup 2014-15.

Primo tempo con ritmi non altissimi e non da lodare per gli amanti del calcio spettacolo, anche se la gara non fa sbadigliare le persone presenti davanti ai teleschermi.
La prima occasione è per Poli al 6’, ma l’ex sampdoriano calcia alto sopra la traversa una palla scodellata alla grande da Cerci dalla destra.
L’ex Atletico è abbastanza attivo, anche se sembra mancargli in alcune circostanze la brillantezza e l’agilità dei giorni migliori.
I rossoneri vanno ancora vicini al gol, prima con un bel tiro a girare da sinistra di El Sharaawy, e poi con un tiro ad incrociare di Pazzini, che non trova i pali da posizione interessante dopo l’assist di Bonaventura.
Al 38’ i rossoneri passano, trovando il vantaggio grazie a Giampaolo Pazzini, che con un grande movimento anticipa Antei e fa secco il portiere dopo un cross dalla destra a girare di Alessio Cerci. Nulla da fare per Pomini.
Al 42’ De Sciglio crossa in mezzo per Cerci, il cui tentativo sbatte contro il palo.
Nei secondi finali del recupero il Sassuolo pareggia, sugli sviluppi di un corner, ma Vrsaljko è oltre la linea dell’ultimo difensore quando parte la punizione-cross da sinistra.

Cinque minuti dal fischio di Tommasi della ripresa e il Milan sfiora il 2-0: Pomini dice di no d’istinto (e anche con un po’ di fortuna) a una deviazione ravvicinata del solito Pazzini.
Al 64’ il match subisce una svolta: Zapata atterra in area Pavoletti, rigore (giusto) ed ammonizione.
Dal dischetto va Sansone, che calcia centrale e fa 1-1, Abbiati è battuto.
Il Milan rischia la capitolazione, vista la tanta energia e birra nei corpi dei calciatori della formazione di Di Francesco, che sembra ricalcare in certi momenti il copione recitato nel match di campionato coi rossoneri (sempre a San Siro).
Al 67’ primo giallo anche per gli emiliani, dovuto a una trattenuta furbesca di Missiroli ai danni del volenteroso e corridore Poli.
Un minuto dopo Cerci ci prova direttamente su punizione, Pomini alza con la mano sinistra e devi aoltre il fondo, risposta non elementare.
70’ sul cronometro ed il Milan rischia l’autorete: Alex interviene goffamente su un cross dalla sinistra dei neroverdi e per poco non trova la propria porta.
La svolta definitiva è nel finale, prima si segnalano due gialli: Biondini (fallo da dietro su Cerci lanciato verso l’area) e Cannavaro (duro intervento su Poli).
Il match pare concludersi verso i supplementari, ma non è così per Nigel De Jong, che castiga Pomini raccogliendo la corta respinta dell’estremo difensore trentaduenne.
Finale con molti cambi nel Sassuolo: Zaza per Pavoletti (eravamo ancora sul’1-1), Floro Flores per Chibsah, Berardi per Floccari.
L’unica sostituzione operata da Inzaghi aveva visto uscire un malconcio Cerci, sostituito da Riccardo Montolivo, coi rossoneri passati al 4-3-1-2.

Milan (4-3-3): Abbiati; Abate, Zapata, Alex, De Sciglio (1' st Bonera); Poli, de Jong, Bonaventura; Cerci (37' st Montolivo), Pazzini, El Shaarawy. A disp.: D. Lopez, Agazzi, Albertazzi, Saponara, Rami, Zaccardo, Essien, Mastour, Niang, Menez. All.: Inzaghi.

Sassuolo (4-3-3): Pomini; Vrsaljko, Cannavaro, Antei, Longhi; Biondini, Chibsah (43' st Floro Flores), Missiroli; Pavoletti (40' st Zaza), Floccari, Sansone (43' st Berardi). A disp.: Polito, Consigli, Ariaudo, Bianco, Gazzola, Terranova, Magnanelli, Brighi. All.: Di Francesco

Arbitro: Tommasi

Marcatori: 38' Pazzini (M), 19' st rig. Sansone (S), 41' st de Jong (M)

Ammoniti: Zapata, de Jong (M); Missiroli, Antei, Biondini, Cannavaro (S)

sabato 10 gennaio 2015

MUNIR EL HADDADI-SPAGNA-1995


La Cantera del Barcellona è ormai da tempo un qualcosa che affascina tanti degli appassionati del gioco del calcio, sia per motivi di filosofia e mentalità calcistica in essi intrisa, che per tutta una serie di motivi (forse anche extracalcistici) legati alla particolarità della Catalogna.
Primo vivaio europeo per numero di calciatori militanti in squadre della massima serie, nelle ultime settimane ha messo in vetrina altri due talenti, che sembrano poter dare speranza ai tifosi di continuare a vedere un discreto numero di calciatori formati dall’attività del settore giovanile degli azulgrana.
Uno di questi due (l’altro è Sandro Ramirez) corrisponde a Munir El Haddadi.
Attaccante spagnolo di origine marocchina, nato a L’Escorial, il paese dove re Filippo II di Spagna aveva fatto costruire la residenza reale, distante circa quarantacinque minuti d’auto da Madrid.
Inizia a giocare da piccolo nella formazione del Galapagar, tra le cui fila brilla.
Le sue prestazioni attirano le attenzioni degli osservatori dell’Atletico Madrid, con cui sostiene anche un provino.
Nonostante ciò, i Colchoneros non lo tengono in squadra, Munir va quindi a giocare nel Rayo Majadahonda, una squadra satellite dell’Atletico stesso.
Il ragazzo da grandi risposte sul campo, visti i 32 gol della stagione 2011 nel torneo regionale della Comunità autonoma di Madrid.
I radar degli scout di talenti tornano sulle sue orme, ma questa volta sono quelli del Barcellona, che è interessato alle prestazioni di questo ragazzo che segna a raffica.
Detto, fatto…….la telefonata degli uomini mercato blaugrana arriva e cambia il destino del ragazzo, che si trasferisce in Catalogna. Così inizia per lui un nuovo percorso ed una nuova vita, che lo vede arrivare in un club che è un sogno per qualsiasi bimbo ed adolescente.
Il primo anno si integra già perfettamente nell’ambiente del club più conosciuto della Catalogna, con ben 22 gol messi a segno che aiutano la Juvenil B (il corrispettivo dei nostri Allievi Nazionali) a conquistare il titolo nazionale.
Nel 2013 si conferma campione con i propri compagni, guadagnandosi in seguito il passaggio nella Juvenil A (l’equivalente della Primavera italiana).
Per lui grandi giocate e grandi prospettive confermate durante l’annata passata, in cui è uno degli uomini di punta della formazione che conquista la cossiddetta Champions League dei giovani, la UEFA Youth League.
In questo importante torneo sigla ben 11 reti e bissa con una doppietta la finale contro il Benfica.
I gol, messi a segno al 33’ e al 88’, aiutano il Barcellona dei giovani ad alzare la “Coppa dalle grandi orecchie”.
Già prima della finale di quest’ultima competizione, il Barcellona lo contrattualizza come giocatore professionista per la prima squadra, dopo che a luglio 2013 aveva fatto lo stesso, relativamente però al Barcelona B (squadra riserve) e non alla prima squadra.
Il resto è storia più recente, con la preparazione estiva in prima squadra e una grande stima nutrita da Luis Enrique nei confronti del giovane ispanico-marocchino.
Al debutto è subito gol, nella prima giornata della Primera Division 14-15: segna il gol del momentaneo 2-0 di Barcellona-Elche, il cui finale sarà incrementato di un ulteriore gol per i blaugrana.
Per lui crediamo si siano manifestate gioia e soddisfazione incredibile, visto anche l’attestato di stima dell’allenatore nell’averlo preferito a un gran giocatore come Pedro Rodriguez.
Questa straordinaria situazione si verifica in ben altre tre circostanze nell’avvio di stagione, con Neymar e Pedro che a turno si vedono scalzati dal giovane compagno.
Rimasto in panchina per tutto il match durante lo 0-5 col Levante, ha comunque iniziato per ben sette volte dal primo minuto in campionato, ottimo bottino per un ragazzo debuttante nell’elitè del calcio spagnolo (e non solo, visti i 141 minuti disputati finora in Champions League).

Qualcuno lo ha ribattezzato come "The next Messi", sicuramente ha tutte le carte in regola per diventare un giocatore di livello eccezionale, anche se ovviamente per lui parleranno i verdetti del campo.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Giocatore di grande fantasia e qualità, trova nel ruolo di esterno destro offensivo di attacco il suo ruolo prediletto. Imprevedibile per gli avversari e molto forte nell’uno contro uno, tende a partire da destra per accentrarsi e calciare a rete col mancino, il proprio piede preferito.
Ha buone qualità, a mio avviso ulteriormente migliorabili, nell’ultimo passaggio, mentre credo lo si possa definire come molto freddo nelle occasioni in cui si trova davanti al portiere
Forse è meglio adattabile ad un 4-3-3 piuttosto che a un 4-2-3-1, dove è richiesto un contributo importante in fase difensiva.
Inoltre tende molto a calare in incisività durante la gara, cosa che probabilmente sarebbe ulteriormente accentuata se fosse schierato in un sistema di gioco più offensivo.

NAZIONALE

Nonostante le caterve di gol siglati nelle giovanili blaugrana, non è mai stato preso in considerazione seria dai tecnici delle nazionali giovanili iberiche, prima dell'anno che si è appena concluso.
La prima presenza nelle selezioni ispaniche è segnata 5 marzo 2014, quando debutta con la formazione Under 19, nell’amichevole giocata contro l’Olanda
Successivamente, Munir non delude in nessun modo le aspettative in questa formazione, mettendo a segno tre gol in tre presenze nella Fase Elite dell’Europeo Under 19 (la seconda delle tre).
Ad essere castigate sono Danimarca, Lituania e Germania.
Il Marocco fa interferenza sul ragazzo e lo convoca per la selezione Under 20 qualche settimana dopo.
Ma il talento cresciuto nel Galapagar non riesce a debuttare, probabilmente non desta impressioni particolari al ct Abdellah El Idrissi.
Ma in El Haddadi e nel suo talento c’è la fiducia del Paese che l’ha cresciuto, finalmente.
Anche l’Under 21 inizia a considerarlo, dopo il grande avvio di campionato 2014-15, tanto da proporgli la maglia numero 9 della gara in Ungheria, vinta grazie a un gol del compagno di club Sergi Roberto.
Riceve una seconda convocazione per i decisivi spareggi per l’Europeo.
In panchina per tutti i 90’ nello 0-0 dell’andata in terra balcanica, al ritorno gioca tutto il match.
Peccato che la Spagna perda per 1-2 e gli iberici si precludano la possibilità di partecipare alla rassegna continentale in Reppublica Ceca.
Aldilà di tutto, la soddisfazione che più ha scaldato l’attenzione dei media è stato il suo debutto con la Nazionale maggiore a Valencia, nelle Qualificazioni all’Europeo di Francia 2016. El Haddadi è subentrato al 77’ a Koke, altro giovane di grande talento per Vicente Del Bosque, che probabilmente lo terrà costantemente d’occhio anche in queste settimane, in vista della prossima convocazione.