domenica 8 dicembre 2013

MARQUINHOS-1994-BRASILE




Nome: Marcos Aoas Correa
Data di nascita: 14 maggio 1994
Luogo di nascita: San Paolo
Ruolo: Difensore centrale

Walter Sabatini è uno che ha portato in Italia Radu, Abel Hernandez, Muslera, Pastore, Kolarov e Behrami.
Ma oltre a questi ottimi giocatori il suo colpo più importante non ha ancora vent’anni.
Arrivato in Italia senza grandi proclami nell’agosto 2012, Marquinhos si è rivelato una delle note più liete in una stagione con pochi acuti e molte delusioni, anche perché la Roma è rimasta ancora fuori dall’Europa per il secondo anno di fila.
Stiamo parlando di Marcos Aoas Correa, meglio conosciuto come Marquinhos, difensore centrale che in un anno è passato dall’essere preso dalla Roma per 6 milioni (cifra comunque alta per un diciottenne) fino ad arrivare ad essere acquistato dal club transalpino per ben 31,5 milioni di euro circa.
Cresce nelle giovanili del Corinthians, una delle squadre della grande metropoli in cui è nato (città natale anche di grandissimi sportivi di ieri ed oggi: come Fittipaldi,Cafù,Neymar e Rivelino).
A diciassette anni viene aggregato alla prima squadra per compiere gli allenamenti pre-campionato, anche se nel gennaio dell’anno dopo torna con i suoi coetanei per partecipare e vincere la Copa Sao Paulo de Futbol Junior.
Da quel momento in poi viene considerato ancora di più dal tecnico Tite, uno dei migliori allenatori carioca degli ultimi anni.
Gioca sei gare (di cui cinque intere) nei mesi successivi, in cui il Timao conquista anche la Copa Libertadores, nonostante in campionato la squadra non sia andata oltre la sesta posizione.
Le sue qualità sono un qualcosa di molto molto interessante, ed allora la Roma decide di provare ad investire su di lui, pagando una cifra importante.
Davanti a lui al suo arrivo a Roma, ci sono Nicolas Burdisso e Leandro Castan, già suo compagno nel Corinthians, da cui  è legato da un buonissimo rapporto.
In teoria il suo compito sarà quello di giocarsi un posto da terzo centrale col talento di casa Romagnoli e farsi trovare pronti se sarà opportuno, anche perché Zeman non ha paura a lanciare giocatori giovani o inesperti.
Proprio il boemo lo chiese a Sabatini dopo che era rimasto sorpreso per le ottime gare disputate nelle competizioni internazionali con la maglia del Brasile Under 17.
Il suo debutto è in una non positiva per la Roma, sconfitta in modo clamoroso e beffardo dal Bologna, che rimonta da 2-0 a 2-3.
Entra al minuto numero 75 posto di Piris, disorientato da una serie di ingenuità difensive preoccupanti.
Questo è solo l’inizio, il bello deve ancora arrivare.
Il 7 ottobre 2012 la Roma, reduce dal bruciante ko contro la Juventus capolista, affronta l’Atalanta in un Olimpico che festeggia la premiazione di Francesco Totti nella Hall of Fame giallorossa.
Ma l’aria non è di festa, i tifosi iniziano a storcere il naso dopo il grande entusiasmo che hanno suscitato l’estate e gli acquisti di Destro e Balzaretti.
Zeman da fiducia al ragazzo, togliendo dalla formazione titolare Burdisso.
“Fast and Furious” gioca con grande classe, compiendo due interventi notevoli su un vivace De Luca e su Denis.
Sostituire uno che ha vinto tutto in Italia come l’argentino non era semplice, ma le sue risposte sono talmente positive da indurre l’ex allenatore di Lazio e Foggia a non levarlo più dalla squadra titolare.
All’ottava presenza con almeno quarantacinque minuti nelle gambe il suo destino è già segnato: la Roma sarà costretta a riscattare il suo intero cartellino per un accordo presente nel contratto firmato ad agosto 2012.
Marquinhos è sempre più convincente partita dopo partita, in particolar modo eccezionali le gare contro Torino e Milan (in cui però fu espulso sul punteggio di 4-0).
Le voci di mercato iniziano ad agitarsi intorno a lui, che fino all’anno prima vedeva poco il campo anche in un campionato di livello più basso come il Brasileirao, dove era riserva di giocatori poco più che modesti come Chicao e Paulo Andrè (oltre che Castan, che a quei tempi era un nazionale).
Il Chelsea di Abramovich pare essere intenzionato a portarlo a Stanford Bridge, ma tutto rimane sulla carta, e non si concretizzerà una vera trattativa.
La delusione della sconfitta in finale di Coppa Italia peserà per sempre sulla testa di tifosi e giocatori, e tanti non gradiscono nemmeno la sua cessione al Psg, che lo porta al Parc des Princes per 31,5 milioni, quarto difensore più pagato nella storia del calcio.
Forse il neo più grande della stagione è il fallo di mano nel derby che ha generato un rigore in favore della Lazio.
Solo Ferdinand, Thuram e Thiago Silva hanno generato un giro di affari superiore (lui meglio di Nesta,Cannavaro o Samuel, ma stiamo parlando di un’altra epoca calcistica).
A Parigi si trova diversi connazionali, tra cui l’idolo Thiago Silva ed Alex, che solitamente compongono la coppia di centrali di difesa titolari nel 4-4-2 molto offensivo di Blanc.
La stagione non parte bene, perché in ritiro girano voci che il giocatore abbia l’epatite C, e addirittura il medico per questo motivo ne avesse sconsigliato l’acquisto ai superiori del club.
Poco dopo arrivò la smentita, si trattava infatti soltanto di un virus.
I problemi di salute gli avevano impedito di allenarsi anche nelle prime due settimane della stagione 13-14 della Roma targata Rudi Garcia.
Già diversi gol in stagione (due in Champions ed uno in campionato) hanno aiutato ad accrescere la fiducia verso di lui dal punto di vista dei sostenitori del Psg, che dopo i grandi investimenti della famiglia Al Thani ai propri giocatori sono disposti a perdonare molto poco.
Blanc lo ha anche provato davanti alla linea difensiva, come frangiflutti alla De Jong.


CARATTERISTICHE TECNICHE
Giocatore che ha stupito tutti bruciando le tappe con grande celerità, Marquinhos è molto rapido, e ciò gli permette di leggere in anticipo rispetto agli altri calciatori in campo le situazioni.
Bravino anche in marcatura, ha una reattività fuori dal comune, che ha abituato chi lo segue da un po’ a vedergli effettuare recuperi di molti metri su giocatori avversari.
Anche in una Roma in difficoltà, la scorsa stagione, è sembrato dare grande sicurezza, cosa non garantita da gente esperta come Burdisso o Stekelemburg (portiere vice campione del mondo in carica).
Ha una classe ed un’eleganza importante, può ricordare Fabio Cannavaro.
L’unico difetto può essere quello di non avere abbastanza vigore e rabbia agonistica in alcune circostanze, a dire il vero molto rare però.

NAZIONALE


Protagonista al Mondiale under 17, con la Seleçao che chiude al quarto posto, si dimostra forse il miglior giocatore difensivo di tutta l’intera competizione.
Gioca tutte le gare meno la terza del girone, essendo la squadra carioca già qualificata per la fase ad eliminazione diretta.
In tutto con l’U17 quattordici presenze.
Poi esce dal giro della nazionale a parte una convocazione per le Olimpiadi, senza mai scendere in campo.
In compenso avrà l’onere e l’onore di allenarsi con gente come Neymar,Paulinho e Thiago Silva, in un sogno che verrà spezzato in finale da una doppietta di un immenso Oribe Peralta.
In estate arrivano alcune dichiarazioni che fanno sognare i tifosi del Portogallo, visto che Marquinhos ha anche il passaporto lusitano, e dice di non escludere un suo possibile futuro con la nazionale attulmente allenata da Paulo Bento.
Le sue ottime prove con la Roma ed il Psg convincono Felipe Scolari a metterlo nella lista dei convocati in un paio di occasioni.
Debutta nell’amichevole contro l’Honduras il 17 novembre 2013, quando al 72’ subentra a David Luiz.
Ha in ogni caso qualche possibilità di andare al Mondiale nel suo Paese a giugno, ma oltre ai sicuri Silva e David Luiz dovrà giocarsi il posto con Dante,Dedè ed Henrique.





 

 

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