martedì 14 gennaio 2014

ROMELU LUKAKU-1993-BELGIO



Nome: Romelu Cognome: Lukaku
Data di nascita: 13 maggio 1993
Luogo di nascita: Anversa
Ruolo: Attaccante








Siamo pochi, un milione e mezzo, ma state tranquilli, che a giocare
a pallone diamo la paga a molti……
Lo avranno pensato in molti in questi in mesi in Belgio, visto che questa squadra pare essere tornata quelli dei tempi di Vincenzo Scifo, che arrivò terza al Mondiale di Messico 86.
Uno dei punti di forza di questa grandissima generazione è senza dubbio Romelu Lukaku.
Figlio di genitori congolesi (Congo che un tempo era colonia belga), sin da giovanissimo dimostra di avere qualità che i suoi amici non hanno, tanto che i genitori lo iscrivono ad una scuola calcio tra le più famose di Anversa, la Rupel Boom.
Tra l’altro nasce in una famiglia in cui si respira particolarmente il calcio, vista la professione di calciatore del papà Roger (che giocò con le maglie di Boom, FC Seraing, Germinal Ekeren e Gençlerbirlçi in Turchia).
Già da bambino è seguitissimo dai club professionistici.
Da bambino lascia la città natale, per giocare nel Wintam, nel Lierse e nel Brussels.
Gioca spesso con ragazzi più vecchi di lui, ma timbra il cartellino praticamente sempre.
La cosa non sfugge nemmeno agli osservatori dell’Anderlecht, il più grande club del Regno del Belgio.
La prima categoria in cui gioca è quella degli allievi, con numeri da far impressione, 121 gol in 88 partite.
Anche in Primavera ha una media gol superiore all’1, visto che le statistiche sul suo conto parlano di 27 reti in 19 presenze.
Dinnanzi a numeri di questa tipologia anche il più grande complimento o commento di lode ed ammirazione pare essere sprecato.
Dall’estate del 2009, quando è sedicenne da giusto tre mesi, Romelu diviene a tutti gli effetti un giocatore vero, vista anche la firma sul contratto da professionista dopo il compimento dei fatidici sedici anni.
Già prima di questa firma si era parlato di interessamenti milionari del Milan e del Manchester United, con la ferma opposizione del club più titolato del Belgio, che desidera coltivare sotto la propri ala protettiva questo giovane ragazzone.
Poco dopo il debutto tra i grandi arriva anche il primo goal.
 Un gol stupendo e decisivo gol di tacco, contro lo Zulte Waregem.
Debutta anche in Champions e poi in Europa League, ma la cosa che più stupisce è che al primo anno tra i professionisti è già capocannoniere del campionato belga, che l’Anderlecht si aggiudica anche grazie alle sue grandi prestazioni, vincendo così il trentesimo scudetto della storia di questo glorioso club.
Tanta roba….
Inoltre da ricordare ci sarà anche una doppietta all’Ajax in Europa League per lui.
L’anno dopo migliora sia il numero di presenze che di reti (16) e le voci di mercato che vogliono mezza Europa su di lui si concretizzano.
Passa infatti al Chelsea per ben 22 milioni di euro, diventando il giocatore belga più pagato nella storia (sarà poi superato da Witsel allo Zenit ed Hazard al Chelsea nell’estate 2012).
Il primo anno non è un granchè, visto che non segna neppure una volta e trova poco spazio.
L’anno dopo passa in prestito al WBA, e già dal primo impegno della stagione la tendenza viene invertita.
La rete al Liverpool in un memorabile 3-0 è solo la prima di diciassette marcature in Premier League, che gli permettono di tornare alla base l’anno successivo, stagione che vede il ritorno sulla panchina del Chelsea di Josè Mourinho, amatissimo dai tifosi Blues.
La stagione, già di per sé grandiosa, è coronata definitivamente da una tripletta contro il Manchester United il 19 maggio 2013, durante la quale tra l’altro giocò solo un tempo, peraltro in un giorno storico visto che ha segnato la fine dell’era Ferguson sulla panchina dei Red Devils.
Per lui si prospetta un ruolo da vice-Torres, ma l’arrivo a fine mercato di Eto’o cambia le prospettive precedenti, anche perchè sulla sua testa pesa come un macigno l’errore dagli undici metri in Supercoppa Europea, contro il Bayern Monaco.
Allora arriva un nuovo prestito, stavolta in una squadra più importante, l’Everton.
Ad oggi ha già realizzato nove gol e offerto cinque assist che hanno portato al gol.
A mio giudizio l’anno prossimo meriterebbe finalmente una chance con il Chelsea, perché è un ragazzo incredibilmente maturo rispetto a molti coetanei.
Non ha ancora 21 anni e ha già messo a segno oltre 70 gol in carriera, roba che solo ai futuri grandissimi campioni succede, almeno di solito.
Gestito da Mino Raiola, potrebbe essere la sua gallina dalle uova d’oro per il futuro del suo procuratore, secondo me anche più di Pogba.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Rappresenta appieno l’immagine di attaccante moderno, che lavora per la squadra e mette a segno tanti gol.
Nonostante il fisico da corazziere (1,93 m per 95 kg), è molto veloce palla al piede.
Si parla di lui come il nuovo Drogba, anche se probabilmente l’ivoriano tende a giocare di più spalle alla porta, al fine di guadagnare metri per far guadagnare terreno ai compagni.
Sinistro di piede ma abile anche con l’altro piede, ha nel colpo di testa un abilità in cui è quasi imbattibile.
Ha giocato quasi sempre da punta unica, a parte la stagione in cui vinse il campionato con l’Anderlecht, che utilizzava prevalentemente il 4-4-2.

NAZIONALE

La prima rete con la maglia della nazionale risale ai tempi della elezione Under 15.
Una sola presenza nell’Under 18 e un altro gol con l’Under 21, prima di iniziare a sorprendere tutti con la Nazionale maggiore, visto che già a sedici anni debuttò in amichevole, contro la Croazia.
Il primo gol arriva il 17 ottobre 2010 alla Russia, gara in cui il Belgio espugnò Vorohnez, anche se alla fine del girone i russi ottennero il pass per la fase finale degli Europei.
I Mondiali del 2014 in Brasile vedranno la formazione dei Diavoli Rossi qualificati come prima classificata, mettendosi alle spalle anche la temibile Croazia e la Serbia, allenata durante le ultime qualificazioni da Sinisa Mihajloviç.
Lukaku non ha trovato moltissimo spazio, complice anche l’esplosione di Benteke nella scorsa stagione, sia nel club che in nazionale.
Quest’anno sta segnando di più Romelu, e difatti su tre amichevoli ben due volte è partito titolare.
Il Mondiale è un qualcosa di praticamente unico ed anche se Lukaku è molto giovane, siamo sicuri che vorrà sfruttare al massimo questa vetrina eccezionale, anche perché per un ragazzo che così giovane è andato all’estero, pare esserci un conto in sospeso coi tifosi belgi.

 

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