sabato 23 novembre 2013

FRANCESCO VICARI-1994-ITALIA



Nome: Francesco
Cognome: Vicari
Data di nascita: 3 agosto 1994
Luogo di nascita: Roma
Ruolo: Difensore centrale

Quando ha esordito davanti al suo pubblico, nella mente di Francesco Vicari è possibile che siano passati velocemente tutti i momenti della sua ancora acerba esperienza acerba di vita.
Una vita giovane, fatta di una componente che molti altri ragazzi non possono però vantare di aver vissuto.
Una fortuna, un talento, un impegno costante per ripagare tutti i sacrifici.
Ma questo discorso varrebbe per lui come per molti altri, quindi sarebbe sbagliato riferirsi solamente a lui.
Inizia a giocare a cinque anni, tra le fila del Fiano Romano.
A dodici viene tesserato per il Monterotondo, club ora in Eccellenza in cui sono tuttavia cresciuti giocatori del calibro di Marchionni e Dionisi.
L’anno topo passa al Tor Tre Teste, che lo aveva messo nel mirino nel nuovo ruolo di difensore, visto che nel Monterotondo agiva da centrocampista.
In questa società matura definitivamente anche dal punto di vista dell’autostima calcistica, che lo porta alla chiamata del club più amato dai capitolini, la Roma.
Lì rimane tre anni. I primi due sono abbastanza buoni, visto che sia nei Giovanissimi nazionali che negli Allievi B gioca con discreta continuità, e mette in bacheca mette tornei importanti come la Nike Cup ed il Torneo Beppe Viola di Arco di Trento.
Lo stesso non avviene negli Allievi Nazionali di Stramaccioni (dove avrà come compagni Romagnoli ed i gemelli Ricci).
Dopo aver militato nelle giovanili della Roma, passa al Taranto, grazie ad un intuizione di Sergio Mezzina, che ha sfruttato l’occasione di prenderlo dopo che si era svincolato dalla squadra capitolina.
In Puglia si mette in mostra con ottime prestazioni nella squadra Berretti, grande forza dal punto di vista e buon senso della posizione fanno di lui un giovane che fa ben sperare la proprietà su un suo possibile impiego futuro in primo squadra, o magari se dovesse esplodere definitivamente un talento da cui poter monetizzare.
Nell’estate 2012 passa al Novara, che da tempo era sulle sue tracce, che se lo aggiudica battendo anche la concorrenza del Sassuolo, dopo che avevano colpito alcune sue prestazioni con la Berretti del Taranto (la Primavera delle squadre di Lega Pro).
Novara che approfittò anche del fallimento del Taranto.
Anche nella città che con Carlo il Grosso fu una contea si mette in mostra, oltre alla solidità fisicità mostra anche un buonissimo senso dell’anticipo.
Mai sostituito in nessuna gara, il Novara disputa una discreta stagione, chiudendo a metà classifica.
Forse con qualche filotto negativo in meno (per due volte tre sconfitte di fila e in nelle ultime quattro gare quattro sconfitte) la stagione sarebbe potuta essere ancora migliore, anche se non è che le aspettative della società fossero molto superiori a queste.
Solitamente era schierato come centrale sinistro nella linea a tre, forse in una difesa che era il punto debole della squadra , e probabilmente non è un caso che gli altri due difensori , Celano e Sorrentino, sono i ragazzi più spariti dalla scena a solo pochi mesi dalla fine dello scorso anno e dalla rivoluzione estiva (di quella squadra è rimasto solamente Dondoni, ma è una cosa normale nella categoria).
Dopo pochi mesi dal suo arrivo in azzurro, il Novara in crisi di risultati affida la panchina alla coppia Perrone-Gattuso, con il secondo che lo ha allenato nella Primavera, e Vicari viene chiamato ad allenarsi con i colleghi della prima squadra.
Esordisce in Serie Bwin (allora si chiamava così) nella gara contro il Lanciano, l’ultima di campionato, quando viene gettato in campo al posto di Riccardo Colombo, all’ultima gara con gli azzurri.
In estate si parla di un interessamento di Pescara e Sunderland alle sue prestazioni sportive, ma tutto finisce con un nulla di fatto.
Poi arrivo il momento del ritiro estivo, dove assieme a diversi compagni giovani (Montipò,Pivkovski e Manconi, oltre a Casarini poi andato in prestito) partecipa al lavoro della prima squadra con mister Aglietti e disputa diverse amichevoli.
Il Novara sceglie di puntare su di lui in maniera decisa, perché anche se di tutti gli otto difensori è quello che ha giocato meno, la società ha scelto di non intervenire sul mercato, aspettando magari ulteriori miglioramenti per dargli un ruolo ancora più importante.
Ha scelto la maglia numero 13 del suo idolo, un difensore come lui, Alessandro Nesta, anche se tecnicamente sono abbastanza diversi.
Quest’anno è subentrato per due volte in campionato ed era in panchina in molte altre gare (tra cui le due di Coppa Italia con Grosseto e Sassuolo, giocatesi prima dell’avvio del campionato).
In tutti e due i casi si è trattato di partite importanti in cui il risultato era in bilico (a Brescia ed a Trapani), anche se è anche vero che è stato sempre schierato quando non c’erano alternative nel suo ruolo.
A Trapani è stato uno dei migliori, in una giornata in cui si è visto un Novara che non ha ottenuto l’obiettivo di giornata, ovvero andare a punti nel match dello stadio Provinciale.
Dopo diverse gare in tribuna, dalla nona giornata in poi è sempre stato in panchina, anche grazie alla regola che permette da quest’anno di avere tra campo e panchina 20 e non più 18 calciatori impiegabili.
Chissà che in futuro il suo minutaggio non possa essere molto più alto.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Fisicamente molto forte (190 centimetri), nella categoria Primavera metteva in difficoltà molti molti avversari dal punto di vista fisico.
Destro naturale, ottimo nell’anticipo, sempre molto concentrato in tutte le occasioni, cosa spesso non riscontrabile in diversi ragazzi giovani.
Tecnicamente discreto anche se meno bello da vedere rispetto ad altri difensori.

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