lunedì 28 ottobre 2013

STEPHAN EL SHARAAWY-1992-ITALIA

          
"Su facebook cucco alla grande, si trova molta roba online. Appena arrivi in serie A, l'attenzione erotica intorno a te si moltiplica. Mi piace"

Nome: Stephan
Cognome: El Sharaawy
Data di nascita: 27 ottobre 1992
Luogo di nascita: Savona
Ruolo: Attaccante

Senza dubbio uno dei  giovani italiani più interessanti negli ultimi dieci anni, El Sharaawy è anche uno dei giocatori preferiti del pubblico di San Siro, nonostante negli ultimi mesi qualcuno (secondo me esagerando un pochino) per le prestazioni spesso insufficienti fornite dal crestato.
Nato a Savona da madre italiana e padre egiziano, viene soprannominato Faraone a causa delle origini egiziane.
Dopo aver iniziato a militare tra le fila del Legino, un club del savonese, passa al Genoa non ancora quattordicenne.
A sedici anni debutta in serie A giocando gli ultimi minuti di Chievo-Genoa il 21 dicembre 2008.
Nel 2009-10 gioca anche uno scampolo di gara contro la Juve all’Olimpico di Torino e qualche volta va in panchina con la prima squadra (anche tre volte in Uefa Europa League).
L’anno dopo è quello della consacrazione nel calcio che conta.
In Serie B trova una società disposta a dar fiducia a questo ragazzo non ancora maggiorenne per aiutarlo a  crescere ed esplodere.
Già la prima partita un segnale forte mister Calori lo manda a Totò Di Nardo, una garanzia per il Padova.
Questa è la casacca, quella la panchina, quello il rettangolo verde ma lo calcherà Stephan e non tu…..
Il primo gol arriva alla quarta giornata nella vittoria per 4-0 sulla Reggina.
Dopo un inverno un po’ faticoso, ecco che con l’anno nuovo la Serie B trova la sua rivelazione.
A fine campionato realizza sette gol, e il Padova passa dal rischio playout a un eccezionale play-off centrato grazie ad una rimonta effettuata da quando Dal Canto ha preso in mano la squadra.
Ed è con lui che EL92 trova la giusta strada che lo porterà all’esplosione di tutte le sue qualità.
Si arriva al playoff con tante speranze e sogni.
La città patavina impazzisce per la doppietta che El Sharaawy realizza a Varese nel ritorno della semifinale, che aiuta i biancoscudati a raggiungere la finale che vedrà come avversario il Novara, neopromosso e autentica rivelazione del campionato cadetto 2011.
Ma lo 0-0 dell’Euganeo all’andata rende le cose più difficili.
Al ritorno dopo dodici minuti Cèsar commette una colossale ingenuità, che lo costringe a buttare giù Gonzalez appena prima dell’ingresso dei  sedici metri dei patavini.
Rosso e punizione dal limite.
Dal Canto si copre, e sceglie di mettere in campo una punta in meno, sostituendolo con Trevisan.
Ma il sacrificato è il suo uomo più in forma, El Sharaawy.
Anche i giornalisti che quotidianamente seguono il Padova disapprovano in tribuna stampa, e siccome al peggio non c’è mai fine, Gonzalez realizza un gol eccezionale sul successivo calcio piazzato.
Finirà 2-0 e con tanti applausi comunque e, ovviamente, qualche rimpianto.
Il suo finale di stagione non lascia indifferente il Genoa, proprietario del cartello, che lo richiama alla base per una nuova stagione in Liguria.
Ma Adriano Galliani ha ottimi rapporti con Preziosi, e allora i rossoneri provano ad effettuare una scommessa su di lui, prendendolo in compartecipazione e girando al Grifone la metà del cartellino di Alexander Merkel.
Alla fine il costo dell’operazione sarà di 14 milioni di euro in tutto (a riscatto dell’intero cartellino completato, effettuato nel giugno del 2012).
Al Milan cresce allenandosi con gente del calibro di Seedorf ed Ibrahimovic.
Segna due reti in campionato (entrambe contro l’Udinese) e due in Coppa Italia (una contro la Juve in semifinale) e mette a segno tre assist.
Allegri ha a disposizione Ibra,Pato,Robinho e Cassano, quindi la concorrenza non è di quelle semplici da affrontare, ma quando ne ha bisogno Max lo butta nella mischia (vedi per esempio nella gara di ritorno in Champions contro l’Arsenal, dove El Sharaawy spreca un paio di buone chance).
L’anno del dopo Ibra e Thiago Silva si apre all’insegna dello scetticismo dei tifosi, che vogliono un Milan giovane ed affamato.
Lui, da sempre tifoso milanista, dopo qualche iniziale difficoltà, inizia a segnare con una continuità pazzesca, tanto che alla fine del girone di andata ha già messo a segno la bellezza di quindici marcature, roba da stropicciarsi gli occhi.
In Italia si parla di lui ovunque, e la sua faccia da bravo ragazzo ispira molta simpatia anche a chi questo sentimento non lo prova per il Diavolo.
Nella seconda parte di stagione viene spostato a sinistra per l’arrivo di Balotelli, e palesa un momento di minor lucidità sia dal punto di vista realizzativo che in alcune prestazioni, anche se lascia il segno per la prima volta nel derby della Madunina, infilando nella porta di Handanovic un suggerimento del grande amico Prince Boateng.
In estate disputa un discreto precampionato, realizzando anche una doppietta nella gara persa per 5-3 contro il Manchester City.
I preliminari contro un Psv giovanissimo gli permettono di riscattarsi dalle critiche piovute su di lui nelle ultime settimane.
Ad Eindhoven segna subito, anche se poi fallisce altre discrete occasioni per segnare, cosa che succederà anche al ritorno, dove comunque il Milan metterà in ghiaccio la qualificazione alla fase ai gironi della massima competizione del Vecchio Continente.
In avvio di campionato si infortuna però gravemente, dopo che le ultime ore di mercato sembravano vederlo lontano dal Milan.
In estate più volte si è parlato di offerte importanti sul suo conto, in particolare da parte di Monaco e Anzhi (che avrebbe offerto una cifra di circa 30 milioni ed un lauto ingaggio all’attaccante) ma alla fine sia il Milan che il giocatore hanno preferito continuare a scrivere assieme una storia che probabilmente non ha ancora visto scritte le sue pagine migliori.

CARATTERISTICHE TECNICHE
Giocatore che rappresenta sotto molti punti di vista il prototipo del calciatore moderno, viste le sue buone doti tecniche e fisiche, oltre ad una velocità ed un dribbling che fanno di lui una spina nel fianco delle difese delle compagini avversarie nelle sue giornate di miglior forma.
Nelle giovanili del genoa giocava come trequartista o esterno sinistro, mentre al Milan ha fatto persino la punta centrale, prima dell’arrivo di Balotelli (altro calciatore con cui è in ottimi rapporti
).

NAZIONALE

Il suo impatto con la maglia della nazionali azzurre è più che ottimo: quattro reti in otto gare giocate con la maglia dell’Under 16.
Nella stessa stagione dell’esordio nella massima serie gioca gli europei under 17, dove gli azzurri uscirono sconfitti in semifinale dalla Germania padrona di casa in cui c’erano Ter Stegen e Gotze.
In quella competizione non segna, ma disputa un discreto europeo ed è da un fallo su di lui che nasce il rigore che consente all’Italia di passare il girone nella gara contro la Francia, poi trasformato dal difensore Sini.
Al mondiale under 17 dell’anno successivo non trova sempre spazio, anche perché nelle preferenze di mister Salerno sembrano esserci Beretta, Dell’Agnello e Iemmello.
L’Italia esce sconfitta dalla Svizzera che poi si laureerà campione (squadra di grande qualità con elementi del calibro di Ben Khelifa,Rodriguez,Seferovic).
Le buone prestazioni con i suoi club, fanno successivamente di lui un calciatore sempre considerato e stimato dai tecnici delle varie nazionali giovanili successive all’Under 17 (under18,19 e 21).
Con Ciro Ferrara esordisce in Under 21 nei minuti finali di Italia-Ungheria 2-0 in quel di Casarano, paese natale di un certo Fabrizio Miccoli.
Nel giugno 2012, realizza in pochi giorni tre gol, due al Liechtenstein ed uno all’Irlanda in una gara clamorosamente persa dagli azzurrini di Mangia (che aveva sostituito in corsa l’ex difensore di Napoli e Juventus) già qualificati.
L’avvio incredibile con il Milan la stagione successiva, fa sì che Stephan non giocherà più con la selezione giovanile (anche se sarebbe ancora oggi in età, fino ai prossimi europei nel giugno 2014).
Questo perché Prandelli vuole fare di lui un giocatore importante del suo gruppo.
Esordisce con l’Inghilterra in una gara con tantissimi debuttanti tra le fila azzurre, il primo gol lo segna nell’amichevole del Tardini contro la Francia a novembre, su pregevole assist di Riccardo Montolivo.
A giugno viene messo nella lista dei ventitrè per il Brasile, obiettivo ben figurare nel suggestivo scenario della Confederations Cup.
El Sharaawy arriva alla fine della stagione scarico sia moralmente che fisicamente, infatti Prandelli lo schiera solo nelle finale per il bronzo, in cui comunque trasforma il secondo dei quattro penalty tirati dagli azzurri.
Certo, in alcuni momenti, in cui l’Italia ha persino giocato con Giovinco prima punta, forse anche se non in condizione non sarebbe stata una cosa ignobile vederlo sul terreno di gioco.
Ora il Brasile spera di rivederlo all’inizio della prossima estate……


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