mercoledì 23 ottobre 2013

DOMENICO BERARDI-1994-ITALIA



"Tutto è iniziato per caso, quando sono salito a Modena per trovare mio fratello. Passioni? Sono interista"

Nome: Domenico
Cognome: Berardi
Data di nascita: 1 agosto 1994
Luogo di nascita: Cariati (RC)
Ruolo: Attaccante

Forse perché in Under 21 non è stato ancora convocato (e nemmeno in Under 20), forse perché sinora nella massima serie ha solo messo a segno reti su rigore, forse perché per squalifiche dovute a provvedimenti disciplinari di vario tipo ha saltato buona parte dell’inizio dell’anno calcistico 2013-2014, ma Domenico Berardi è un ragazzo che molti considerano un bel giocatore, ma nulla di più.
Premesso che non vogliamo fare di Berardi né il nuovo Messi né il nuovo Maradona, anche perché non ci si può aspettare questo da un ragazzo che si sarebbe messo a ridere se due anni fa gli avessimo detto che di lì a poco avrebbe giocato in A, mi permetto di dire che in passato tanti ragazzi sono stati esaltati per aver fatto di meno di lui.
La sua è una di quelle storie interessanti, diversa da molti ragazzi che arrivano in serie A dopo una trafila nel settore giovanile di una squadra e poi raggiungono i loro obiettivi dopo una serie di prestiti e periodi passati a fare esperienze di vario tipo.
Berardi arriva in Emilia nel 2010, e viene aggregato alla formazione degli Allievi Nazionali, da cui poi farà il salto in Primavera già il primo anno (tre presenze, due volte sostituito).
Curioso, però, il modo in cui fu scelto dalla società modenese.
Lo racconta Luciano Carlino, vice-allenatore degli Allievi regionali dei neroverdi: “Non è una leggenda come tante, è andata proprio così. Il fratello Francesco è un mio amico. Allora studiava a Modena, in quei giorni aveva ricevuto la visita di Domenico e se lo portò dietro alla nostra classica partitella del mercoledì. In quell’occasione Domenico lasciò tutti a bocca aperta: un fenomeno. Non aspettai neppure un giorno
– racconta ancora Carlino – andai subito a chiedere al mio direttore sportivo di potergli fare un provino al campo. Al mio ds bastarono venti minuti. Mi prese da parte e mi disse: hai ragione, è davvero il più buono di tutti. Giocatore d’altri tempi, con una fame incredibile. Di ragazzi, anche bravi, ne vedo tutti i giorni: Domenico però era più determinato e meno viziato rispetto alla media. E a livello tecnico bastava guardarlo calciare: dieci tiri su dieci finiti all’incrocio dei pali, segnava sempre: impressionante. Ha un sinistro che fa male da qualsiasi posizione. Per il passo arioso e l’andatura con cui taglia il campo ricorda Robben”.(Fonte:Tuttosport).
Poi la stagione successiva si mette in mostra nel Campionato Primavera, segnando 5 gol in 18 gare.
Segna anche a Juve e Fiorentina, forse nel primo caso un segno del destino chissà.
Il Sassuolo non ha una grande annata,  eppure per Domenico la strada inizia a farsi interessante.
I dirigenti neroverdi lo individuano come un prospetto interessante, e viene portato in ritiro da mister Di Francesco con la prima squadra.
In questi momenti è lecito aspettarsi che, pur rimanendo coi piedi per terra, un ragazzo inizi a sognare.
Ed il 27 agosto accade qualcosa che il talento di Cariati non dimenticherà mai più….
Si gioca a Cesena e a sorpresa in panchina va Catellani, uno che la stagione precedente ha giocato in Serie A ,per capirci.
Berardi gioca alla grande e si procura un rigore provocando l’espulsione di un altro che la Serie A la conosce in modo discreto, Andrea Rossi.
Da lì in poi la sua carriera si accende, e acquista un ruolo sempre più importante all’interno del Sassuolo.
Segna undici reti in trentaquattro gare (non male per un ragazzo al primo anno in B e neomaggiorenne).
Alcuni dei suoi gol sono decisivi (vedi a Vicenza o con la Juve Stabia) e le reti realizzate sono state sia di sinistro che di destro, segno della grande abilità tecnica del calciatore.
Diverse anche le marcature su calcio di punizione, vere e proprie parabole impossibili per i portieri avversari.
Durante la stagione iniziano le voci di mercato, che vedono i maggiori club inglesi ed italiani interessati alle sue prestazioni (City,United,Chelsea,Juve,Napoli).
Alla fine è proprio la Juventus a spuntarla.
La società di Corso Galileo Ferraris lo acquista per lasciarlo maturare in prestito in Emilia nell’ambito dell’operazione Marrone-Ziegler al Sassuolo.
Dopo aver saltato le prime quattro giornate per squalifiche dovute ad un battibecco con Fiorillo del Livorno nella passata stagione, ed una sanzione della FIGC per non aver risposto a una chiamata dell’ Under 19, ritorna a calcare i campi da calcio ed in quattro gare ha finora realizzato due gol (entrambi su rigore, a Parma e domenica contro il Bologna).

CARATTERISTICHE TECNICHE

Ambidestro, calcia bene sia con il sinistro che con il destro, e anche nella passata stagione ha messo a segno marcature col piede non preferito (il destro).
Fisicamente è abbastanza ben dotato (1,83 m), e forse può ancora migliorare la sua struttura e la sua situazione dal punto di vista muscolare.
Spesso aiuta la difesa con intelligenti ripiegamenti, il che lo rende ancora più utile al Sassuolo.
Nasce come esterno, ma la buona rapidità e vena realizzativa lo portano a giocare, a volte in posizione un po’ più centrale (quando Di Francesco ha giocato col 3-5-2 ha giocato seconda punta).

NAZIONALE

Con l’azzurro non ha avuto finora un grande rappporto, perlomeno in termini di presenze.
Lo scorso anno ha giocato tre gare amichevoli con l’Under 19 (due assist e un gol).
A far parlare di lui è stata però una polemica riguardante una mancata presentazione ad una convocazione dell’under 19.
Il giorno dopo la promozione in A Berardi avrebbe dovuto imbarcarsi per la Russia (a Krasnodar) coi compagni per disputare la fase finale degli Europei della stessa Under 19.
Ma il giocatore non arrivò in orario all’appuntamento e per diverse ore non fu rintracciabile.
Dopo questa vicenda, la Federcalcio ha scelto di bandirlo da tutte le nazionali azzurre per 9 mesi per l’ormai stranoto codice etico.
Sacchi ha speso parole di rimprovero dicendo che per parecchio tempo non si sapeva nemmeno dove fosse il ragazzo.
Questo episodio lo ha penalizzato a mio giudizio oltremodo, anche se una telefonata ai dirigenti per parlare del suo ritardo, avrebbe dovuto farla.
Anche perché la maglia azzurra ha sempre un sapore speciale......
Chissà che in futuro non ce lo possa dimostrare ancora una volta proprio lui.....Domenico, Domenico Berardi


 





 

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