martedì 18 febbraio 2014

FEDERICO VARANO-1995-ITALIA


Varano affrontato da Steffè nella gara contro il ChievoVerona.
Nome: Federico
Cognome: Varano
Data di nascita: 21 gennaio 1995
Luogo di nascita: Vigevano

Talento precoce, a sei anni metteva già in mostra grandi doti tecniche all’oratorio, dove aveva iniziato a giocare, nel GiFra.
Da subito l’Atalanta lo nota, su segnalazione del suo primo allenatore, il signor Donati, che rimane felicemente impressionato da questo piccolino che dribblava tutti i compagni come faceva Alberto Tomba tra le porte dello slalom speciale.
A sei anni inizia quindi a militare già tra le fila nerazzurre, iniziando a giocare con compagni più grandi un anno, perché a quel tempo non era ancora stato creato il gruppo dei ragazzi nati nel 1995 (che ha poi regalato anche la vittoria del campionato nazionale Berretti nel giugno 2013).
Fantasista che con il tempo si è sempre di più avvicinato alla porta, i ruoli in cui è stato impiegato ultimamente sono quelli di seconda punta e esterno offensivo d’attacco.
A qualcuno ricorda Cassano, sinceramente dico che non è mai facile fare paragoni con altri giocatori.
A me ricorda tra i contemporanei Nico Lopez dell’Udinese, perché entrambi sono polivalenti e sanno accompagnare molto bene l’azione partendo dalla trequarti per poi arrivare all’assist o alla finalizzazione in porta.
Se in giornata è devastante per le difese avversarie, e davvero bello da veder giocare, perché spesso prova giocate non banali, che durante gli anni a Zingonia gli sono valsi più di un rimbrotto dal maestro Mino Favini, il guru dei talent scout italiani,

Nella stagione 2011-12 arriva per lui la convocazione in ritiro con la Primavera di Fabio Gallo, anche se sia lui che gli altri due compagni aggregati (il centrocampista bresciano Alberto Grassi e lo svedese Olausson, appena prelevato in estate) avrebbero dovuto ancora far parte del gruppo degli Allievi Nazionali.
La stagione non è di quelle positive per la squadra in generale, ma nemmeno per i suddetti ragazzi, che faticano ad ambientarsi nella categoria, non solo nuova, ma che li vede anche schierati contro giocatori di anche tre anni più grandi.
Per Federico arriva un brutto infortunio, che lo costringe ai box per molto tempo.
Dopo l’operazione torna tra le fila degli Allievi, con cui torna a sciorinare prestazioni di grandissimo livello.
L’anno dopo la Primavera risboccia tra le fila nerazzurre.
La squadra arriva alla finale e Federico si dimostra elemento molto utile a gara in corso, visto che nelle gerarchie dell’allenatore Bonacina la coppia d’attacco è formata da bomber Cais e il colored (ma italianissimo) Mangni (fuoriquota, essendo un 93’).
I gol a fine stagione sono 5, bottino più che accettabile, visti i non moltissimi minuti giocati.
Le sorprese non finiscono mai, perché in tutte e tre le gare delle finali scudetto è titolare.
Nei quarti realizza un grandissimo gol alla Fiorentina, con una finta che mette a sedere un avversario, prima di battere il portiere viola Bacci.
L’Atalanta strapazza la Viola per 4-1, con qualche contestazione arbitrale da parte dei ragazzi di Semplici.
La Dea conquista anche la finale dopo la vittoria sul Milan, ma cede in finale alla fortissima Lazio di Cataldi, Crecco e Keità.
Quest’anno è uno degli uomini di punta dello scacchiere della squadra bergamasca, solitamente parte largo a sinistra nel tridente.
Quattro gol in campionato e tre al Torneo di Viareggio sono già arrivati, e sinceramente vedo un giocatore in crescendo, che si sta calando sempre di più nella parte di giocatore decisivo, che spesso non riusciva a ricoprire appieno in altre circostanze, anche se è sempre stato un giocatore su cui era giusto puntare, cosa che l’Atalanta ha capito da subito.
Per ora la prima squadra l’ha vista solo con una convocazione in Coppa Italia contro il Sassuolo, auguriamogli di rivederlo un giorno su questi palcoscenici, sta a lui cercare di arrivarci.
In azzurro conta diverse convocazioni sia in Under 17 che in Under 19, ma penso che meriti un po’ più di spazio in azzurro, perché non vedo molti attaccanti del 95 più forti di lui (Petagna a parte probabilmente).
Del Fabbro, Romagnoli, Cristante giocano in A già da un po’, arriverà anche il suo turno?
Non si sa, ma i sogni non vanno mai mollati, fino a che non c’è più tempo per inseguirli.
Da simpatizzante atalantino, mi piacerebbe molto vedere il "morso del varano" all'Atleti Azzurri d'Italia.
In bocca al lupo Federico!

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