mercoledì 29 gennaio 2014

SPECIALE TORNEO DI VIAREGGIO: ATALANTA


Dopo la Juventus eccovi l’Atalanta, che a differenza dei bianconeri giocherà il Viareggio sin dai gironi.
Nel gruppo A ha pescato i paraguagi del Club Guaranì, la Rappresentativa di Serie D (formata ovviamente dai giovani più interessanti del campionato nazionale dilettanti) e i danesi del Nordsjelland, che affronterà il 3 febbraio nella gara d’esordio.
La squadra di Bonacina è partita con buone credenziali, e si è probabilmente spinta oltre le più felici aspettative, visto che al momento conduce il girone del nord-est con ben quattro punti di vantaggio sulla seconda forza del campionato, il ChievoVerona.
L’avventura in Coppa Italia ha invece visto la squadra di Bonacina uscire dopo l’ottima vittoria con la Roma e la sconfitta ai quarti con la Fiorentina, con curiosamente entrambe le gare che si sono svolte in casa dei nerazzurri.
Curiosamente, della squadra che lo scorso anno ha vinto lo scudetto nella categoria Beretti, solo cinque elementi sono ancora tra le fila orobiche.
La Dea conferma così’ una grande tradizione a livello giovanile, visto che dal vivaio di Zingonia hanno spiccato il volo giocatori come Scirea,Pazzini,Montolivo e Zauri.
Vi presentiamo di seguito la rosa:

PORTIERI

Le scelte della società hanno visto mandare in prestito in serie D i due titolari di Berretti e Allievi Nazionali dello scorso anno (Mora al Pontisola e Boccanera alla Fermana).
Si sta confermando comunque parecchio affidabile Miori (95) tra i pali, così come bene si è disimpegnato, quando l’ha sostituito, il secondo Mercuri (96).
Completa il reparto Davide Merelli (96), finora mai impiegato, uno dei parecchi bergamaschi della rosa.

DIFENSORI
Una grande squadra si vede molto spesso dal reparto arretrato.
Grande solidità conferita da tutti, a prescindere da chi giochi e dal fatto che la difesa sia a 4 o a 3 (4-3-3 e 3-5-2 i moduli solitamente usati).
Il perno della difesa è Mattia Caldara, unico fuoriquota della formazione di Bonacina, classe 1994.
Capitano, difensore roccioso ed elegante allo stesso tempo, già in panchina in paio di circostanze con la prima squadra.
Accanto a lui si alternano Davide Savi (95), Francesco Zanoni (95) (secondo me molto sottovalutato),Michele Messina (96), curiosamente schierato titolare solo nella delicata gara con l’Inter, in cui ben figurò e l’ungherese Akos Kesckecs (96), dotato di un fisico da corazziere e a Bergamo da quando ha 15 anni, con la compagine bergamasca che lo prelevò dal Tisza Volan. Si è allenato anche con la prima squadra.
Mai utilizzato finora Massimiliano Deri (96).
Sulle fasce a sinistra è una garanzia il trottolino Barba (95), ex centrocampista dai piedi buoni trasformato in terzino nella Beretti da uno che di difese se ne intende, Beppe Bergomi.
Pescato nel 2011 dopo il fallimento del Piacenza, Barba ha fatto una discreta partita anche in Coppa Italia contro il Sassuolo a dicembre, ricevendo molti elogi.
Interessanti anche Morelli e l’altro ungherese Forgacs (entrambi 96, il secondo sicuramente più propenso a spingere rispetto al primo).


CENTROCAMPISTI

Altro reparto di assoluto livello e spessore.
Il giocatore più conosciuto è senza dubbio Mario Pugliese (96), che ha già debuttato in Coppa Italia e fatto diverse gare in panchina quando a Colantuono mancavano i terzini, visto che essendo molto duttile si può adattare anche a quel ruolo.
Oltre a buone qualità e discreta capacità realizzativa, questo ragazzo ha una grandissima capacità di applicarsi, che spesso rende utile la giocata alla squadra, qualunque essa sia.
Conta già circa 30 presenze nelle nazionali giovanili azzurre, è attualmente capitano in Under18, vista la momentanea assenza di Scuffet e Cerri.
Attenzione anche a Giuseppe Ungaro (95), tarantino a Bergamo da ormai cinque anni.
Molto bravo in entrambe le fasi, quest’anno ha già segnato sei gol in sette gare di campionato, una media gol quasi illegale.
Tuttavia non è sempre in campo.
Chi ha segnato meno ma in quanto a presenze non manca mai è Joakim Olausson.
Classe 1995, già al terzo anno di Primavera, lo svedese ha un buon piede sicuramente, anche se una delle qualità da apprezzare di più e la sua bella facilità di corsa, che gli permette di fare giocate importanti per avere in mano il centrocampo.
Un'altra grande risorsa è Alberto Grassi (95), nel giro dell’Under 19 e ragazzo che sin da giovanissimo aveva dimostrato di poter avere dei numeri importanti, e sinceramente penso che possa fare ancora meglio di quanto sta facendo.
Il regista è Janis Cavagna (95), molto intelligente tatticamente e sempre abile nel giostrare davanti alla difesa.
In questo ruolo sono utili anche Marchini (96) (che negli Allievi era uno dei veri e propri punti di forza e lo dovrebbe essere anche l’anno prossimo) e Pasini (96, capitano degli Allievi lo scorso anno, centrocampista col vizio del gol).
Meno impiegati Ronzoni (2 presenze) ed Abbadati, entrambi classe 1996, anche per loro vale il discorso di un maggior impiego sicuramente il prossimo anno.

ATTACCANTI
Il tridente vede o due ali pure (solitamente Tulissi e Varano), oppure un ala con un centrocampista aggiunto nel tridente, un po’ come fa Rudi Garcia nella Roma con Florenzi.
Questo compito spetta solitamente ad Ungaro. 
Partiamo dai due citati in precedenza.
Tiziano Tulissi è sotto età, infatti dovrebbe essere ancora nel gruppo degli Allievi di Sergio Porrini (in carriera anche vincitore della Champions con la Juve nel’96).
Mancino molto rapido e bravo nell’uno contro uno, ha personalità sicuramente, anche se deve migliorare i troppi gol sbagliati sotto porta.
Federico Varano è come Grassi nel giro dell’Under 19, l’anno scorso dei 95 era l’unico già titolare.
Dotato di qualità grandissime dal punto di vista tecnico, rapido e discreto realizzatore, a volte fa arrabbiare gli addetti ai lavori (compreso Mino Favini) per qualche leziosità di troppo.
Sulle fasce è stato poco utilizzato Simone Pilenga, che da piccolino sembrava avere doti da grandissimo giocatore, mentre ha avuto meno spazio negli anni degli Allievi ed anche quest’anno in Primavera, avendo giocato solo qualche minuto nel finale di Atalanta-Ternana.
Anche le prime punte sono tre.
Il titolare è l’italo-mozambicano Faisal Bangal, capocannoniere del Campionato Berretti 2013 e in ritiro con la prima squadra l’estate passata.
Nato in Mozambico, dopo la morte della nonna, a dieci anni, raggiunge la madre in Italia, che ha nel frattempo sposato un uomo italiano, Adriano.
L’Atalanta lo porta a Zingonia nemmeno sei mesi dopo il suo arrivo nel Bel Paese.
Mi piace molto anche perché nonostante l’ottima stazza riesce a fare delle giocate che raramente perdono di brillantezza, cosa spesso non comune anche a giocatori di Serie A.
Tra campionato e coppa ha già timbrato il cartellino 8 volte in 14 partite.
Non sono stati certo a guardare Gabriel Lunetta e Giacomo Parigi, quando sono stati chiamati dall’allenatore a dare il proprio contributo alla causa.
Da non sottovalutare il fatto che entrambi sono nati nel 1996, ovvero al primo anno di Primavera.
Il primo è stato sfortunatissimo, a causa di diversi problemi fisici, ma in 124 minuti giocati ha segnato ben due gol. A qualcuno sembrerà una bestemmia, ma a me ricorda un po’ Ibrahimoviç, perché sotto tutti i punti di vista raffigura l’attaccante moderno, che piace un po’ a tutti gli allenatori.
Parigi è un ragazzo molto interessante, che ad Arezzo era entrato in orbita prima squadra già due anni fa, attirando l’interesse pure di Roma e Juve.
L’anno scorso è stato bloccato da qualche guaio fisico, ma senza dubbio l’anno prossimo dovrebbe essere uno dei punti cardine di questa squadra, magari iniziando a convincere Bonacina già da ora, anche perchpè quando ha giocato ha sempre convinto.
Ha il vizio dei gol in allenamento con la prima squadra, e Colantuono lo ha portato in panchina nella gara col Sassuolo, tra la sorpresa generale.

ALLENATORE: WALTER BONACINA
Prossimo ormai ai cinquant’anni, Walter Bonacina ha ormai abituato a grandi stagioni gli appassionati della Primavera nerazzurra.
Nato a Bergamo il 30 luglio 1964, da calciatore è stato un centrocampista di grande carattere e sostanza e in carriera ha giocato ben 331 partite tra le fila nerazzurre, arrivando ad essere per anni il detentore del  record di presenze.
Da giovane fa grandi cose con la Virescit di Boccaleone, con cui vince un campionato di Interregionale e di C2, aggiungendo alla sua bacheca anche la Coppa Italia di Serie C dell’86.
Anno in cui passa all’Atalanta, con cui rimane cinque anni per poi passare alla Roma per 5,5 miliardi di lire, disputando buonissime stagioni con la maglia della società laziale.
Nell’estate del 94, tuttavia, le sirene di casa lo aiutano a fare ritorno all’ovile, dove disputa altre cinque stagioni tra Serie A e B, con tanto di promozione nel 95, per poi chiudere la carriera con Monza e Rodengo Saiano.
Da allenatore è stato dapprima vice di Mandorlini,Rossi e Colantuono, poi allenatore degli Allievi Regionali.
Nell’estate 2009 viene promosso alla guida della Primavera, con cui ottiene sempre discreti risultati ed allena talenti che ora sono nel giro del calcio che conta (Baselli,Zappacosta,Konè,Sportiello).
E’ stato anche in panchina come allenatore della prima squadra nella settimana successiva alle dimissioni di Antonio Conte nella travagliata stagione 2009-10, conclusasi con la retrocessione in B della Dea.
Non è andata bene, invece, l’esperienza tra i professionisti a Foggia, nel 2011.
Durò pochi mesi, visto che a novembre fu sollevato dall’incarico, per poi tornare a Zingonia l’anno successivo.
L’anno scorso ha sfiorato lo scudetto, chissà che quest’anno non possa superarsi.

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