lunedì 2 dicembre 2013

JULIAN DRAXLER-1993-GERMANIA


Nome: Julian
Cognome: Draxler
Data di nascita: 20 settembre 1993
Luogo di nascita: Gladbech
Ruolo: Trequartista-Ala



Il nome Julian ha sconvolto negli ultimi anni la vita di molte persone.
Julian Assange è infatti un giornalista americano e cofondatore di Wikileaks, sito che rese pubblici decine di migliaia di documenti, molti dei quali segreti, del governo americano.
Parlando di cose meno serie, coem il calcio, Julian è un nome che starà molto a cuore a tantissimi fan calcistici tedeschi, su tutti quelli dello Schalke 04.
Prodotto del vivaio della squadra di Gelsenkirchen, veste la maglia bianco-blu da quando la sua carta d’identità segna sette anni.
Tuttavia le sue prime squadre sono state  il BV Renfort, la squadra del paese, da cui poi passa al SSV Buer.
In questo club dal logo verde rosso e bianco la sua permanenza dura poco, perché gli osservatori dello Schalke04 decidono di scommettere sulle sue qualità.
Nel 2001 The new Gerrard (soprannome che gli fu affibiato da qualche addetto ai lavori all’inizio della sua ancora corta carriera) va a vivere a Gelsenkirchen, con le valige cariche dei più improbabili sogni possibili, come ogni bambino che arriva a giocare a questi livelli.
A proposito di questo soprannome, forse in alcuni aspetti, specie il tiro può ricordare oltre al capitano dei Reds anche Frankie Lampard, altro centrocampista che ha fatto la storia del calcio inglese.
Nel settore giovanile si mette in luce durante tutta la trafila, dimostrando particolare feeling con il gol.
Una delle stagioni migliori lo vede segnare nove reti in diciassette match nel girone under 17 sezione ovest (stagione sportiva 2009-10).
10 anni dopo il suo arrivo in una città importante per il calcio tedesco (lì sono nati Gundogan,Neuer ed Ozil), Draxler debutta tra le fila delle Aspirine nella gara contro l’Amburgo di Van Nisterlrooy e Zè Roberto.
E’ la diciottesima giornata della Bundesliga, in una stagione non eccezionale in campo teutonico per la compagine allora allenata da Magath prima e da Ragnick poi.
E’ il quarto giocatore più giovane della storia ad esordire nel campionato tedesco.
Viene provato perché nell’Under 19 dello Schalke fa sfracelli, visto che fino a quel momento aveva messo a segno addirittura nove gol in dodici partite.
Da lì in poi verrà considerato a tutti gli effetti un calciatore da prima squadra, e quando c’è necessità viene messo in campo, con buona pace di Norbert Elgert, storico tecnico delle giovanili del team di Gelsenkirchen.
Il Borussia Dortmund si interessa al giocatore, che però prolunga fino al 2014, anche perché la rivalità tra i due club è molto accesa, forse la più attesa delle sfide in Germania.
Rivalità che si accese ulteriormente dopo che nel 2007 una vittoria del Borussia sbarrò la strada verso il titolo allo Schalke.
Magath gli chiede di lasciare la scuola, in modo tale che possa rimanere concentrato solamente sul calcio.
Il primo gol è alla ventottesima di campionato, sul difficile campo del St Pauli, una delle migliori tifoserie dell’intero Nord Europa.
La soddisfazione più grande è in finale di Coppa di Germania, dove viene preferito a Edu e Baumjohann ed entra nel tabellino dei marcatori nel match contro il Duisburg.
Sempre in coppa aveva messo a segno il gol decisivo nei quarti di finale contro il Norimberga, in una gara emozionante finita ai supplementari, in cui al nostro talento sono bastati cinque minuti di gara per regalare il pass per le semifinali.
La ciliegina sulla torta è rappresentata dalle sei presenze, tra cui una semifinale da titolare, in Champions, roba impensabile per un ragazzo che un anno prima magari avrebbe dato chissà cosa per giocare solo qualche minuto a fine campionato.
L’anno dopo diventa un titolare inamovibile, in coincidenza con una grande annata dello Schalke, che conquista il terzo posto trascinato dall’eccezionale coppia gol Huntelaar-Raùl.
Per lui due gol e sei assist, in una stagione che era iniziata molto bene grazie alla vittoria ai rigori in Supercoppa sui rivali del Borussia Dortmund.
In una recente intervista ha rilasciato le seguenti parole "Io al Borussia Dortmund? Perché ciò avvenga mi dovrebbero fare il lavaggio del cervello, solo così mi possono convincere"
Arrivano anche altre gare europee a rinforzare la sua esperienza in campo internazionale, condite da due reti (una nei preliminari all’HJK Helsinki ed una nel girone all’Aek Larnaca).
Ormai il titolare è lui a tutti gli effetti, ed il suo nome è tra i più apprezzati sulla bocca dei tifosi, per la felicità dei dirigenti del vivaio delle aspirine, da cui era già esplosa gente come Ozil,Thon,Lehmann,Ozil e Libuda in passato.
La stagione calcistica successiva è a dir poco una libidine, dieci gol in trenta gare e posto in nazionale quasi sempre guadagnato, nonostante la moltitudine di calciatori importanti nel suo ruolo nella Nationalmanschafft.
Nella stagione 2013-14 le sue prove sono meno importanti sotto il profilo realizzativo, ma le prestazioni sono ugualmente di ottimo livello e si parla di interessi multimilionari di club come Arsenal (si dice che addirittura lo Schalke abbia già scelto il sostituto in caso di cessione ai Gunners, ovvero Tourè dello Stoccarda),Liverpool e anche club italiani.
Il suo contratto scade nel 2018, ma dall’Inghilterra e dall’Italia le voci di progetti prestigiosi e vincenti potrebbero aiutarlo a lasciare presto il club che lo ha lanciato nel calcio dei grandi.
Recentemente in un’intervista alla Bild ha risposto così a una domanda sulle voci sul suo futuro:“Le offerte di Real e City? Certi numeri fanno venire le vertigini, - ha commentato Draxler - nessun uomo vale certe cifre! Se dopo il prossimo Mondiale dovessero pervenire allo Schalke offerte simili sarà il club a decidere sul mio futuro".
Come ogni grande giocatori che si rispetti ha già fatto alcune giocate a dir poco indimenticabili.
Io cito le mie due preferite: un assist a dir poco pazzesco a Pukki in una gara di campionato contro il Mainz.
Il secondo è stato in un’amichevole, quella di addio al calcio di uno dei più grandi calciatori degli ultimi vent’anni e più, Raùl.
Una giocata impossibile solo da pensare, che ha lasciato tutti a bocca asciutta, di cui purtroppo non ci sono al momento testimonianze su Youtube, speriamo che prima o poi venga caricato un video a riguardo.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Il fatto che in questo periodo storico calcistico sia assai usato il sistema di gioco 4-2-3-1 lo ha favorito in maniera indubbia in questi anni, sia in nazionale che nel proprio club.
Può giocare indifferentemente nei tre alle spalle della punta della punta, anche se il ruolo in cui rende meglio è quello di esterno sinistro.
Buon dribbling soprattutto nello spazio stretto, che gli permette di fare grandi sgroppate sulla fascia di competenza, e ottima velocità di esecuzione sono i suoi pregi principali.
A volte può sembrare un po’ sgraziato nelle movenze, ma la sua efficacia non è in discussione.
Bravo anche nell’ultimo passaggio che permette di smarcare il compagno a tu per tu con il portiere avversario, è spesso decisivo con giocate di questa tipologia, talmente tanto da essere quasi un giocatore da playstation.
Tira bene dalla media-lunga distanza con entrambi i piedi.
Ha una percentuale di completamento dei passaggi molto molto alta e ha dei margini di miglioramento ulteriori dal punto di vista sia della continuità che sotto l’aspetto tattico.

NAZIONALE

Le prime apparizioni non sono, come per molti predestinati, con l’under 17, bensì con l’under 18, dove in otto gare realizza un gol, quando forse ancora la maglia della nazionale maggiore appariva molto distante.
Solo altre tre gare nelle altre nazionali minori prima dell’avverarsi del sogno di migliaia e migliaia di suoi conterranei, la maglia bianca coi bordi neri marcata Adidas della nazionale tedesca.
La prima convocazione è nell’immediato post europeo, con la Germania che in Svizzera viene sconfitta per 5-3, tra il gaudio del pubblico di Berna, che non vedeva i propri calciatori battere la nazionale t4edesca dal lontanissimo 1956.
Nella tournèe americana dello scorso giugno si è ritagliato uno spazio un pochino più importante, anche perché il ct voleva vedere che garanzie avrebbero potuto dare in caso di necessità lui e altri compagni (tra i convocati c’erano pochi titolari e molta gente con poca esperienza in nazionale).
A sorpresa non viene convocato per l’Europeo, perché il ct dell’Under 21 lo ritiene un giocatore già da considerarsi della nazionale maggiore, siccome nelle qualificazioni aveva giocato (e peraltro segnato) solo in una gara.
Per lo stesso motivo non fu tra i convocati Gotze (
http://futuricampioni.blogspot.it/2013/11/mario-gotze-1992-germania.html), che pure aveva chiuso la stagione con problemi fisici.
Questa scelta del ct Adrion ha in parte decretato l’eliminazione al primo turno di una delle squadre da considerarsi favorite alla vittori afinale.
Nella nazionale maggiore è ora stabilmente convocato, ma se il rendimento di Sam e Kruse dovesse essere così eccezionale per tutta la durata della stagione, allora chissà che a giugno i mondiali non li possa guardare in tv, con tanto rammarico per aver cullato un altro sogno, stavolta non realizzato, anche se di tempo davanti ne ha moltissimo, anzi ha già bruciato molte tappe in maniera brillante.

Nessun commento:

Posta un commento