domenica 17 novembre 2013

MATTIA PERIN-1992-ITALIA




Nome: Mattia
Cognome: Perin
Data di nascita: 10 novembre 1992
Luogo di nascita: Latina
Ruolo: Portiere

Quando hai diciassette anni e tutti parlano di te come il nuovo Buffon, psicologicamente la cosa farà sicuramente piacere, ma la paura di non riuscire ad essere all’altezza delle attese sarà altrettanto forte.
Probabilmente come Buffon non lo sarà mai, ma tra i giovani mi sembra il migliore nel panorama italiano, visto che a mio giudizio è persino superiore a Bardi.
Da giovane sostenne tanti provini (con anche Juventus, Torino ed Empoli) con sempre la stessa risposta :”Ti faremo sapere”, ma l’unica a credere nelle qualità di questo portiere (molto piccolo di statura in giovane età) fu il Genoa.
Mattia è stato scoperto da Simone Mazzoncini, all'epoca responsabile del settore giovanile della Pistoiese.  “Una sera per puro caso ho incontrato Matteo Mareggini - che giocava alla Pistoiese - e mi invitò agli allenamenti per vederlo dal vivo. Sono andato e il ragazzo era molto bravo.
A 14 anni aveva già una grande personalità. Abbiamo seguito la sua crescita senza mai avvicinarci al ragazzo.
Successivamente, ho avuto la possibilità di incontrare i genitori l'anno in cui è passato al Genoa. Lui ci andò in prova nell'aprile del 2007. Si allenò per mezz'ora e lo presero. Fu definito il passaggio dalla Pistoiese al Genoa e fece il primo anno negli Allievi Nazionali".
Questo è stato il racconto di Moreno Roggi, ora suo procuratore.
Dopo le giovanili tra Pro Cisterna e Pistoiese (dove gioca sempre con ragazzi più grandi di lui, sia nei Giovanissimi che negli Allievi Nazionali), nel 2008 il Genoa lo porta con sé in Liguria, e lì vince campionato Primavera (nel 2010) e Supercoppa, in un gruppo che comprendeva anche El Sharaawy, di cui è ottimo amico.
Sia con Gasperini che con Ballardini ottiene qualche convocazione in prima squadra nella stagione 2010-11, e all’ultima di campionato l’ex allenatore della Lazio lo schiera in una gara dove risulterà essere ottimo protagonista, tanto da indurre i dirigenti del Grifone a farlo crescere in una piazza importante, in B, per richiamarlo in rossoblù se si sarebbe dimostrato all’altezza della maglia del club più antico d’Italia.
A Padova non parte titolare sulla carta, vista la presenza dell’esperto Pellizzoli.
Visto un infortunio dell’ex portiere di Roma e Lokomotiv Mosca, dalla settima alla diciassettesima gara del campionato ha il posto da titolare.
Ma dalla trentesima in poi, visto il rendimento a giudizio di Dal Canto altalenante del portiere bergamasco, il giovane laziale viene lanciato titolare, e rimarrà così la situazione fino a fine campionato, con i patavini che non riusciranno ad entrare nei play-off, tra la contestazione e delusione di tifosi e società.
Tuttavia l’anno successivo ha una chance in Serie A, anche se in estate pareva che sarebbe dovuto rimanere in rossoblù, per giocarsi una maglia da titolare con Frey.
Eppure, anche a parole, durante il ritiro estivo in Austria, il portierino fece sapere di voler giocare con continuità.
Allora il Pescara neopromosso lo prese in prestito, nonostante il portiere Anania fosse stato tra i protagonisti della promozione in A.
La squadra inizia discretamente, poi l’entusiasmo della conquista della massima serie viene sostituito dalla delusione dei sostenitori, che speravano in un gioco ed in dei risultati più interessanti  e felici.
Perin sbaglia poco, ma la squadra segna poco ed incassa troppo, i risultati rendono la classifica sempre più difficile settimana dopo settimana, e in primavera arriva la matematica retrocessione (con annesso ultimo posto) e conseguente immediato ritorno in Serie B (da quest’anno Serie B Intralot e non più Serie Bwin).
Tra l’altro salta diverse gare di campionato perché il Pescara vuole evitare di pagare il premio di valorizzazione alla società che detiene il cartellino dello stesso Perin, il Genoa.
Questa la versione ufficiosa, anche se quando Pellizzoli si infortuna (contro il Napoli), ad entrare in campo è lui, e lo stesso succederà nelle ultime quattro gare della stagione agonistica (tutte perse, come tra l’altro 13 delle ultime 14 partite del campionato).
Tuttavia il suo cartellino è di proprietà di una squadra che si è salvata, seppur con diverse difficoltà, il Genoa appunto.
La società non sembra convinta di puntare su di lui come titolare, ed allora per tutti i mesi estivi si parla di un arrivo quasi sicuro di un altro estremo difensore nel club del presidente Enrico Preziosi.
Ma mister Liverani in estate lo vede lavorare bene, e così chiede ai dirigenti di non comprare altri giocatori in quel ruolo, e concentrare gli sforzi in altre zone (esterni).
L’inizio di stagione vede una sconfitta alla prima gara, contro l’Inter, come l’anno prima.
Nelle ultime ore di mercato arriva Bizzarri dalla Lazio, e visto che dopo la gara di San Siro gli piovono addosso le prime critiche, per lui sembrano prospettarsi tempi duri.
Critiche che aumentano dopo un paio di papere nel 2-5 contro la Fiorentina ed in altre gare in cui non pare sicurissimo.
Ma dopo qualche settimana arriva l’inversione di tendenza, con diverse parate importanti in diverse partite (Juve e Lazio tanto per dirne due).
Ora deve dare seguito a questi confortanti segnali, anche perché per lui le critiche paiono essere sempre facili, quasi scontate.

CARATTERISTICHE

Abbastanza forte fisicamente, benino tra i pali, molto bene nelle uscite, questo è l’identikit di Mattia Perin dal punto di vista tecnico.
Spesso non pare stilisticamente bello da vedere (alle volte non blocca molto spesso la palla in presa) ma a mio giudizio è un portiere molto più forte ed efficace di altri colleghi.


NAZIONALE


All’Europeo Under 17 del 2009 inizia il lungo dualismo tra lui e Bardi, infatti in alcune gare scende in campo l’Airone (così è soprannominato Mattia) e il portiere di scuola Livorno.
Il titolare è Perin, che però viene espulso nella gara persa per 1-3 contro la Svizzera, la seconda dael girone eliminatorio.
Sconta la squalifica e rientra in semifinale, dove la Germania sconfigge la squadra allora allenata da Salerno.
Al successivo Mondiale, Perin gioca le tre gare del girone ed il quarto di finale, quando l’Italia viene sbattuta fuori dalla stessa Svizzera.
Casiraghi lo considera un giocatore assai importante, e lo inserisce stabilmente nel giro della più importante nazionale giovanile di tutto il movimento calcistico nazionale, l’Under 21.
Sia Mannone che Seculin sono più vecchi, quindi il portiere laziale è considerato, dall’ex attaccante di Milan e Juve, il terzo portiere.
Fa anche parte dell’Under 19, dove non è titolare, siccome gli viene preferito Colombi, che gioca già tra i professionisti, nonostante allora la maggior parte dei ragazzi giocassero un anno in più rispetto ad ora nel Campionato Primavera.
L’Europeo Under 19 nell’estate 2010 vede l’Italia uscire al primo turno, con Perin sempre in panca.
Nel ciclo successivo all’Europeo, invece, avrà la fiducia di Zoratto.
Esordisce da titolare in Under 21 all’età di 18 anni ancora da compiere, nell’amichevole tra Italia e Danimarca.
Da Prandelli lo chiama in nazionale maggiore in occasione dell’amichevole dell’agosto 2012 contro l’Inghilterra (vera e propria convocazione di debuttanti in azzurro in massa, tra cui El Sharaawy, De Sciglio, Fabbrini, Verratti e Schelotto).
Sia nel ciclo che va dal 2011 al 2013 che in quello successivo (che sarà anche l’ultimo treno dell’Under 21 per Perin), gli viene preferito Bardi.
Valutazione secondo me rivedibile, perché Perin, oltre ad avere un anno in più di esperienza in A, mi pare essere più efficace tra i pali, pur riconoscendo le grandi qualità dell’estremo difensore livornese.
Inoltre da ormai quasi un anno non viene nemmeno più convocato nell’Under 21, nonostante nel frattempo ci sia anche stato il cambio di ct dopo l’ottimo Europeo in Israele.
Qualcuno dice che sia un indicazione di Arrigo Sacchi, che pare non gradisca il suo carattere estroverso…..
Qualcuno dirà: come Righetto ebbe screzi con Van Basten, anche un giovanotto come Perin dovrebbe adeguarsi alle sue indicazioni.
Non sappiamo come stiano in realtà le cose, ma sinceramente mi piacerebbe che i giocatori venissero selezionati in base alle loro qualità che dimostrano sul campo, e non per aspetti meno calcistici.
Ma evidentemente sono punti di vista…

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