giovedì 31 ottobre 2013

NEYMAR-1992-BRASILE

foto di :Ronnie Macdonald, fonte: Wikipedia
Nome: Neymar Da Silva Junior Santos
Data di nascita: 5 febbraio 1992
Luogo di nascita: Mogi Das Cruzes
Ruolo: Attaccante
Probabilmente tra i migliori cinque attaccanti al mondo, tra i ragazzi ancora in età da Under 21 è senza dubbio il più forte del lotto.
Nato nello stato di San Paolo, prende il nome dal padre (che è stato anch’egli un calciatore).
Già da quando è un bambino ancora si intravede che questo ragazzo ha tutte le qualità non solo per sfondare nel calcio che conta, ma per andare a continuare la tradizione di campioni verdeoro che da sempre caratterizza al calcio del paese carioca.
Tutti i club brasiliani più importanti mandano i propri osservatori a visionare le partite di questo campioncino in erba.
A 11 anni si trasferisce con la famiglia a Santos, e lì inizia a militare tra le fila della squadra che fu del grande Pelè.
I primi guadagni ottenuti con le giovanili (a 16 anni percepiva già quasi diecimila euro al mese, e non aveva ancora un contratto come tesserato professionista) permettono ai famigliari di acquisire una proprietà.
A 17 anni viene lanciato in prima squadra in avvio di stagione, dove in Brasile si disputano i campionati regionali.
In 10 gare mette a segno tre marcature, una delle quali decisiva per far sì che il suo team possa accedere alla semifinale.
Da lì in poi acquisisce sempre più fiducia, tanto che nel successivo Brasileirao riesce a conquistarsi un posto da titolare: una scelta ben ripagata dallo stesso Neymar sul campo, visto che a fine campionato (il primo in carriera tra i professionisti) riuscirà ad arrivare in doppia cifra.
Viene persino chiamato a fare da testimone per uno spot della Nike, dove è protagonista di un gol al volo su cross scagliato da sé stesso (chiaramente era una simulazione fatta al computer).
Nel 2010 cresce ancora di più, segna 17 reti in 31 partite e 11(!) in otto gare in coppa (con tanto di pokerissimo in una sola partita).
Grazie ad una doppia vittoria sul Vitoria Bahia i bianconeri conquistano la Coppa del Brasile, e in avvio di stagione conquistano il campionato statale (il Paulistao).
In questa stagione avviene un episodio assai insolito.
In una gara di questa stagione il compagno Marcel realizza un rigore che avrebbe dovuto tirare l’attuale numero 10 della nazionale, ma Neymar prima non festeggia con la squadra e poi non passa più il èallone ai compagni di squadra in segno di protesta.
Mister Dorival Júnior decide di tenerlo in panchina per le due partite successive; la dirigenza decide di esonerare l'allenatore, visto che tra l’altro la squadra non attraversa un periodo di grande spolvero.
Nel 2011 oltre ad una nuova conquista del Campionato Paulista (gol decisivo in finale) arriva anche un ruolo da grande protagonista nella vittoria della Copa Libertadores , segnando anche una rete nella finale di ritorno.
A fine anno arriva il premio di miglior giocatore del Sudamerica (assegnato da El Pais), mentre sul podio si posiziona terzo il compagno di squadra Ganso.
Il mese dopo entra nella top ten mondiale, in quanto si classifica decimo nella graduatoria del Pallone d’Oro.
Nonostante le annate del Santos non siano esaltanti in campionato dal punto di vista della classifica, il talento del “moicano” è sempre al centro dell’attenzione di media e tifosi non solo brasiliani.
La sua media gol arriva ad essere addirittura pazzesca nell’ultima stagione disputata in Brasile, dove tra Campionato Paulista e quello statale mette a segno 43 gol in 47 gare, roba da far impallidire anche i più grandi di qualsiasi epoca.
In generale Neymar è una seconda punta che segna quanto un centravanti, perché dal 2010 al 2012 è stato il giocatore che ha segnato di più in Brasile
Il settembre 2012 è per lui un mese magico.
Il 16 settembre mette a segno un gol semplicemente eccezionale nella gara contro il Coritiba, dopo aver saltato quattro avversari e poi il portiere della squadra avversaria, mentre undici giorni dopo conquista la Recopa Sudamericana (torneo conteso tra le vincenti della Libertadores e della Copa Sudamericana dell’anno passato) e mette a segno una rete nel 2-0 all’Universidad de Chile nel match di ritorno.
Il 31 dicembre 2012 passa un felice Capodanno, visto che per il secondo anno di fila gli viene assegnato il premio di Pallone d’oro sudamericano.
A giugno 2012 firma col Barcellona, che batte la concorrenza del Bayern e del Real e si assicura le prestazioni dell’asso brasiliano per  una cifra pari a 57 milioni di euro.
Di questi soldi solo ventisette sono entrati nelle casse del suo ex club, mentre oltre il 52% dei soldi dell’operazione sono andati in commissioni, anche perché due società private possedevano percentuali assai importanti del cartellino di Neymar.
Ha iniziato la stagione con un gol in Supercoppa contro l’Atletico Madrid, anche se il gol che realizzato nel Superclasico contro il Real nella gara del Camp Nou è stato quello che finora ha pesato di più in una stagione finora non proprio esaltante.
Qualcuno da giovane lo aveva battezzato come “the next Robinho”, ma la carriera di Neymar pare destinata a soddisfazioni maggiori di quelle dell’attaccante del Milan.
CARATTERISTICHE TECNICHE
Talento eccezionale, uno di quei campioni che spesso e volentieri appassionano anche chi non guarda il calcio solitamente, e aiuta ad amare sempre di più il gioco del pallone agli appassionati.
Tecnica notevole che gli permette di disimpegnarsi bene sia con il piede destro che con il sinistro, fa del dribbling la sua abilità più importante, ma in generale è un giocatore completo sotto tutti gli aspetti.
Ha un ottimo tiro dalla media distanza, che gli ha anche permesso di mettere a segno parecchi gol su calcio di punizione diretto.
Non è fisicamente un  mostro, eppure è abile anche nel colpo di testa, visto che ha una grande capacità nel saper leggere le traiettorie dei palloni.
Qualcuno lo etichetta come pagliaccio e cascatore, visto che spesso a detta di qualcuno esagera con giochi di prestigio che innervosiscono gli avversari.
Questo è però un qualcosa di legittimo, visto che è semplicemente un modo in più che il ragazzo usa per avere la meglio sull’avversario, ed avere più possibilità di ottenere risultati positivi sia a livello singolo che di squadra.
Sulle simulazioni nulla da dire, anche perché rischia di rendersi antipatico agli occhi di arbitri ed avversari…..
Per informazioni, chieda a Milos Krasic o a Pavel Nedved come è difficile togliersi l’etichetta di tuffatore….

NAZIONALE

A 17 anni gioca il Mondiale under 17, ma il Brasile viene eliminato al primo turno.
Tuttavia Neymar gioca tutte e tre le gare e mette a segno un gol all’esordio.
L’esplosione in nazionale avviene nell’anno 2011, durante il campionato sudamericano under 20, dove Neymar si laurea capocannoniere del torneo e quando dopo una di queste partite gli fu chiesto se in qualche modo lui si rivedesse in Pelè, rispose che il suo stile di gioco è più simile a quello di Manè Garrincha, probabilmente la miglior ala destra di sempre.
Nella gara contro il Paraguay arriva a mettere a segno addirittura quattro reti (nello stesso torneo due doppiette e un gol segnato alla Colombia).
Molti in Brasile lo vorrebbero al Mondiale sudafricano nel 2010, ma Dunga preferisce puntare su Robinho, Grafite, Lùis Fabiano, Nilmar e Jùlio Baptista.
Il suo esordio arriverà subito dopo il mondiale, e subito andrà in gol nell’amichevole contro la Scozia.
La Copa America 2011 è la grande occasione per iniziare a diventare una sorta di nuova icona del calcio-samba, ma Neymar non riesce a incidere troppo, se escludiamo la doppietta contro l’Ecuador.
Alla prima gara del turno eliminatorio il Brasile viene eliminato dal Paraguay, che poi giungerà alla finale di Buenos Aires contro l’Uruguay.
L’estate dopo partecipa al torneo olimpico di Londra, dove il Brasile si presenta con un vero e proprio dream team.
Realizzerà tre reti, ma il Brasile non riuscirà a portare a casa la medaglia d’oro vista la sconfitta contro il Messico nella finale a Wembley.
Il riscatto lo regalerà lui stesso a milioni e milioni di brasiliani un anno dopo.
Si gioca la Confederations Cup, e mentre impazzano le proteste dei giovani brasiliani che non accettano alcune situazioni spiacevoli presenti nel paese, Neymar sciorina grandi prestazioni che mandano in brodo do giuggiole i sempre appassionati e rumorosi sostenitori della Selecao.
Nel girone mette a segno tre reti contro il Giappone, il Messico e l’Italia, tutte e tre di pregevole fattura.
In semifinale il protagonista non è lui ma Jùlio Cèsar, ma l’angolo su cui svetta di testa Paulinho nasce dai suoi sapienti piedi.
In finale segna una rete e la Spagna va al tappeto per 3-0, chiudendo nel migliore dei modi una manifestazione che ha regalato emozioni.


 

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