Nome: Sergi Roberto
Carnicer
Data di nascita: 7 febbraio 1992
Luogo di nascita: Reus
Ruolo: Centrocampista
Reus è una piccola e piacevole città
della Catalogna, che diede i natali, tra gli altri, anche a Antonì Gaudi, grande architetto vissuto tra a cavallo tra
diciannovesimo e ventesimo secolo, autore di ben sette monumenti considerati
Patrimonio dell’UNESCO.
140 anni dopo il più noto esponente del modernismo spagnolo, nella medesima
città nacque Sergi Roberto, il giovane del momento in casa Barcellona e molto
considerato anche nell’Under 21 da diverso tempo.
Iniziò a giocare nel Santa Creus, squadra della sua cittadina, successivamente
a dodici anni viene tesserato per il Gimnastic di Tarragona.
A 14 realizza il sogno di giocare nel più prestigioso dei team iberici (dopo il
Real ovviamente) , il Barcellona.
Nella stagione 2009-10 entra a far parte in pianta stabile della squadra
riserve del club, team in cui sono presenti soprattutto giocatori provenienti
dal vivaio, un po’ di tutte le età, ma perlopiù giovani (nella rosa della
stagione 2013-14 il più anziano risulta essere il portiere Jordi Masip,
ventiquattrenne).
In questa stagione colleziona un numero davvero importante di gare per un
ragazzo così giovane, quasi un bambino (29 presenze).
Il Barça investe su di lui dandogli in mano una penna per una firma molto molto
importante, il primo contratto da calciatore professionista, forse sapendo che
si poteva contare su di lui perché era molto bravo anche a scuola da giovane.
Anche Josef Guardiola sembra aver notato le sue importanti qualità, e convoca
questo ragazzo ancora minorenne ad allenarsi con la prima squadra.
Il debutto in prima squadra arriva nel novembre del 2010 in Copa del Rey contro
il Ceuta.
La stagione 2010-11 lo vede confermarsi ulteriormente, 26 gare e due reti fanno
di lui un ragazzo sempre più interessante, che gioca al fianco del mini-Xavi
Thiago Alcantara, già impiegato spessissimo nel Barcellona, quello vero però
(di quella squadra ben sei ora sono a disposizione di Martino, escluso lui
L’unico neo può essere riscontrato in infortuni abbastanza frequenti nel corso
della stagione, che saranno il principale motivo della discontinuità a livello
di minutaggio.
Ha anche la soddisfazione di subentrare negli ultimi istanti di gioco della
semifinale di andata di Champions League a Madrid, una delle tante serate
felici dei tifosi blaugrana nei tempi recenti.
L’allora diciannovenne troverà spazio da titolare a Malaga (punteggio finale
1-3) nella gara finale del campionato, vinto sei volte nelle ultime nove
stagioni e anche in quell’edizione.
La soddisfazione sarà però ancora più evidente quando, il 6 dicembre 2011, il
giovane centrocampista catalano metterà a segno la sua prima rete con la maglia
del Barcellona.
Qualcuno si starà chiedendo: è stata una della tante partite senza storia stra
vinte dal Barcellona nella Liga in questi ultimi anni? Che fu stra vinta
sicuro, ma il gol in questione arrivò nella gara contro il Bate Borisov in
Champions ed in quella gara il centrocampo era composto da lui e da altri due
ragazzi che hanno fatto la trafila nella Masìa e poi sono arrivati in alto,
ovvero Thiago Alcantara e Jonathan Dos Santon (entrambi figli di due
grandissimi ex giocatori brasiliani, il primo di Mazinho ed il secondo di
Zizinho).
Tuttavia negli altri match con il Barcellona non viene praticamente mai
utilizzato (a parte in due gare di Copa del Rey, contro L’Hospitalet ed
Osasuna), ed allora continua a svolgere un ruolo importante nel Barcelona B,
che da quella stagione non ha più in panchina Luis Enrique, sostituito da Eusebio,
altro allenatore cha da calciatore aveva indossato la maglia della compagine
catalana.
Questo copione si ripete anche nella stagione agonistica 12-13, dove il
Barcelona B ha una posizione in classifica meno felice rispetto agli anni
passati, eppure ci sono da segnalare le buone qualità dei giovanissimi Dongou
(95) e Deluofeu (94), entrambi ragazzi di cui si parla benissimo da tempo.
Questo avvio di stagione lo ha, invece, visto ritagliarsi un ottimo spazio,
anche per l’attitudine di Gerardo Martino a utilizzare spesso il turnover,
anche con uomini chiave come Xavi.
Tuttavia per lui finora nessuna chance da titolare, undici minuti il tempo
massimo in cui è sceso in campo in una gara.
E’ chiaro che con gente del calibro di Xavi,Iniesta,Busquets, Fabregas, Song è
molto difficile che possa trovare spazio (inoltre in Spagna si possono portare
in panchina solamente sette elementi, come è stato pure in Italia fino alla
stagione 12-13).
Eppure a 21 anni, Sergi Roberto ha già in bacheca una Copa del Rey,una Supercoppa
di Spagna, una Champions ed una Liga, cosa che molti ottimi calciatori non
vinceranno mai nemmeno in un’intera carriera.
A gennaio chissà che non possa cambiare aria, e pare che tra le squadre
interessate ci sia il Milan, oltre al Totthenam e Liverpool (anche se
recentemente il suo agente ha smentito la possibilità di addio, ma le cose in
fatto di mercato spesso cambiano in poco tempo).
Forse il problema dei rossoneri non è il centrocampo, ma il suo innesto
potrebbe dare un buon contributo alla causa.
CARATTERISTICHE TECNICHE
La sua formazione nelle giovanili blaugrana è stata
comletata sicuramente molto bene, poiché piano piano è divenuto sempre più
completo come giocatore, sotto la guida di tecnici preparati, come Javier
Garcia Pimenta e Victor Sanchez.
Le qualità tecniche notevoli le ha sempre avute ed a queste ha piano piano
aggiunto la forza fisica (non è altissimo 1,77m) e l’intelligenza tattica,
amalgamate ad un buonissimo passo.
Può giocare anche come trequartista perché ha discrete capacità in fatto di
inserimenti senza palla.
Molto bravo nell’ultimo passaggio, forse è semplicemente sfortunato visto che
solo poche volte i compagni sono andati in gol su assist suoi (solo due volte).
La legge dei grandi numeri e ulteriori miglioramenti per un giocatore ancora
giovane , possono migliorare anche queste sue statistiche.
NAZIONALE
Da giovanissimo non molti lo vedevano come uno che avrebbe potuto fare
tantissima strada, forse per questo colleziona non moltissime presenze con
l’Under 17, con la quale fa un gran bel Mondiale Under 17 nell’autunno 2009 (i
compagni più noti in quella kermesse erano Koke,Isco e Muniain).
Si toglie anche la soddisfazione di segnare una tripletta al Burkina Faso negli
ottavi, reti che sono le uniche realizzate con l’Under 17.
Dopo la rassegna mondiale, che vedrà la Spagna terza, il ciclo suo e degli
altri coetanei si conclude, e le sue successive prestazioni con la maglia Roja
sono con l’Under 19. Nove presenze, zero reti, non un bottino pauroso quindi,
anche se la squadra è molto forte e ottiene molte vittorie, di cui un
amichevole con l’Italia di Insigne e Florenzi per 0-1.
Nell’agosto 2011 partecipa al Mondiale Under 20, dove la Spagna arriverà ai
quarti, eliminata dal Brasile, la squadra di gran lunga più forte.
Tre presenze su cinque gare (di cui due da titolare e una solo gara completa)
sono un bottino forse non pienamente sufficiente per un ragazzo che ha già
debuttato in Champions.
Comunque segna un gol e regala un assist a Vàzquez nella gara contro l’Australia,
la terza del girone eliminatorio.
Di lì a poco arrivano le prime gare con l’under 21, con cui esordisce il 5
settembre 2011, giocando negli ultimi cinque minuti di gara di Spagna-Georgia
2-0.
Questa squadra ha qualità immense, e si capisce da subito che ha tutte le carte
in regola per candidarsi alla conquista del titolo europeo, che infatti
conquisterà a giugno 2013.
Muniain,Morata,De Gea,Thiago Alcantara,Isco,Illaramendi,Bartra,Montoya…..troppo
forti per tutte le altre!
Sergi non verrà convocato per la fase finale, anche perché nel precedente
biennio non è mai stato particolarmente nella grazie del ct Lopetegui.
Ora è invece un punto fisso, forse anche per il maggior numero di presenze con
la maglia di quella che è secondo me ancora la squadra più forte del mondo.
Anche questa Rojita sembra un ottimo team, e le prime gare (in cui Sergi è
sempre stato titolare), con quindici punti in cinque match, lo confermano.
Finora è stato decisivo, poiché ha messo a segno ben quattro assist ed una
rete.
In mediana è stato utilizzato sia nel 4-2-3-1 che nel 4-3-3, anche perché sulla
trequarti Lopetegui se schiera un centrocampista col compito di inserirsi preferisce
Oliver Torres, cosa successa già sia con la Bosnia che con l’Austria.